Via Gaismair, Verdi e M5S: «Distributore da spostare» 

Heiss: «Inquinamento acustico e ambientale». Köllensperger: «Pericoloso» Provincia pronta al rinnovo di convenzione: tutto in regola. Condòmini esasperati


di Davide Pasquali


BOLZANO. I titolari ritengono di essere perfettamente in regola, tanto da aver presentato la richiesta di proroga della concessione, in scadenza a metà aprile. Gli uffici provinciali non avrebbero ravvisato irregolarità di sorta, tanto che sarebbero in procinto di rilasciare una nuova concessione. Ma le 40 famiglie del condominio accanto non ci stanno, sostengono di essere esasperate dal distributore di carburanti e, ancor più, dall’annesso autolavaggio, contro il quale combattono una battaglia civile a suon di telefonate e carte dal 2007. «Inquinamento acustico, atmosferico, mancato rispetto di prescrizioni in materia di sicurezza e protezione civile», attacca il portavoce del condominio al civico 11 di via Gaismair, Franco Brancaglion. E intanto, la questione approda nell’aula del consiglio provinciale: Verdi, M5S e STF hanno chiesto alla giunta provinciale di far trasferire altrove il distributore. Per ora invano.

La stazione di rifornimento carburanti è la TotalErg di via Gaismair, un tempo aperta solo di giorno, poi, a partire dalle liberalizzazioni di Monti nel 2013, in servizio dalle 6 alle 24.

I condòmini hanno scritto e parlato con chiunque: comune, provincia, commissariato del governo, ministeri dell’ambiente e dello sviluppo economico, Ue. Hanno fotografato, filmato e segnalato a polizia, carabinieri, vigili. Hanno diffidato. «Un continuo rimpallo di responsabilità, pare che nessuno abbia competenza», spiega Brancaglion. «Nessuno vuole assumersi la responsabilità di far spostare un impianto con autolavaggio a porte sempre aperte a pochi metri dalle finestre di casa, dove vengono smontate a martellate le marmitte, c’è puzza di benzina tutto il giorno e d’estate non si possono tenere le finestre aperte, per non parlare del pericolo legato ai carburanti, a pochi metri da un nido comunale».

Adesso, con un ordine del giorno, Verdi e M5S hanno proposto alla giunta di prendere atto «dell'inquinamento provocato dalla stazione di servizio in via Gaismair a Bolzano, già ampiamente documentato, nonché delle numerose violazioni di legge a carico della stazione di servizio, e di tenere conto della gravità della situazione, nonché di non prolungare la concessione in scadenza e provvedere a un rapido spostamento della stazione di servizio». L’impianto, ha spiegato Hans Heiss, «ha dimensioni paragonabili a un’azienda produttiva in piena zona residenziale, e rappresenta un pericolo in caso d’incendio, visto che accessi e uscite sono in parte ostruiti da auto parcheggiate. La stazione di servizio confina tra l’altro con condomìni e con un asilo». Paul Köllensperger ha aggiunto che «la sede non è assolutamente adeguata e che gli abitanti da anni esposti a rumore e fastidi chiedono che l’impianto venga spostato». La proposta è stata appoggiata da Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), che ha riferito di «aver rilevato in un sopralluogo estivo il rumore e gli odori che provengono dall’impianto, nonché la pericolosità del materiale infiammabile». Ha aggiunto che «nelle vicinanze ci sono altri distributori, perciò esso non è indispensabile». Il presidente Arno Kompatscher, però, ha replicato che non avrebbe accolto la proposta, perché il prolungamento di una concessione non è un tema di competenza del consiglio. «Della questione ci si occupa da anni, e ora nella procedura di rinnovo gli uffici controlleranno tutto. Una possibilità è suggerire all’imprenditore di spostare la sua attività, se esistono i requisiti». L’ordine del giorno è stato respinto con 7 sì, 23 no e 2 astensioni.













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