Via Genova, il rione chiede il palazzetto

Una nuova struttura dedicata allo sport: pista da hockey regolamentare, hockey inline, scherma, arti marziali, ristorante


di Davide Pasquali


BOLZANO. Otto milioni e rotti di euro. Un milione e mezzo lo metterebbero i privati, che poi gestirebbero il tutto per trent’anni, senza alcuna spesa per il Comune, neppure per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Le varie federazioni sportive e il Coni sarebbero disposti a cofinanziare. Anche alla Provincia si potrebbe chiedere una mano. Il resto dovrebbe mettercelo il Comune. Che per ora nicchia, preferendo la copertura della vecchia Pista Zero, anche se mercoledì il sindaco Caramaschi ha concesso un incontro a ideatori sostenitori e progettisti per farsi presentare i loro incartamenti. Stiamo parlando del nuovo palazzetto dello sport di via Genova.

Spiega lo status quo il consigliere rionale Enrico Lillo (Direzione Italia): «Alcuni mesi fa, l’ultima gara d’appalto per la gestione dello schettinodromo di via Genova è andata deserta. Lo avevo già previsto e preannunciato in sede di riunione del consiglio di quartiere, avendo ben chiari i problemi che stanno alla base di tutta una serie di vincoli sulla gestione voluti ultimamente dagli uffici comunali competenti».

Gestire la struttura alle condizioni poste significa, infatti, «lavorare quasi gratis per il Comune, con l’aggravante di assumersi delle responsabilità amministrative e penali molto pesanti». Oggi, a distanza di tempo, non è cambiato nulla e si procederà ad un affidamento diretto ad una delle società che aveva dimostrato interesse alla gestione. Sarà un affidamento temporaneo, ma paradossalmente senza scadenza, «quindi potrebbe durare anche all’infinito, aggirando così le regole del bando di gara».

In questi ultimi giorni si sta parlando, oltre che di lavori straordinari di manutenzione per la riduzione degli altissimi costi di gestione, anche di una copertura della Pista Zero, la cui realizzazione avrebbe però «un impatto devastante, sia esteticamente per la stessa struttura, sia per le abitazioni dirimpettaie, che si vedrebbero cancellare il bellissimo panorama attuale».

Prima dell’estate, insieme al consigliere Walter Seppi, Enrico Lillo aveva fatto pervenire in consiglio di quartiere una proposta per la realizzazione di una nuova struttura in sostituzione di quella attuale». Il progetto, illustrato prima da uno degli imprenditori proponenti, e poi anche dall’architetto che ha preparato la bozza, prevede una compartecipazione pubblico-privato. La superficie interessata è situata sempre in via Genova, ma dove attualmente c’è l’area verde ex Sicar, poche centinaia di metri più a valle della Pista Zero. Il palazzetto si posizionerebbe lì dove era prevista la costruzione della Casa della Musica, già inserita nel Masterplan. Si prevede la realizzazione di una pista per il ghiaccio regolamentare, una per i pattini in linea, sempre regolamentare, diversi spazi per palestre, spogliatoi, sale riunioni, una foresteria per accogliere atleti in trasferta, un bar e un ristorante, oltre ad aree da destinare al quartiere e ai residenti. Il costo dell’opera sarebbe in parte a carico del privato e in parte dell’amministrazione pubblica. «Naturalmente dove oggi sorge la Pista Zero verrebbe ricavata un’ampia area verde». La realizzazione di tale progetto, oltre a dare una risposta concreta a una fetta importantissima dello sport su ghiaccio e a quello dei pattini in linea, che finalmente troverebbe la sede ideale per fare i campionati italiani di settore, «darebbe un ulteriore valore sociale e sportivo ad un rione che ne ha assolutamente bisogno dal punto di vista degli investimenti comunali in periferia». È un progetto, conclude Lillo, che si può fare «considerati i costi, e che si può fare subito, considerato che ci sono oltretutto le aziende disposte a realizzarlo, oltre che il famoso tesoretto a copertura dei costi per le infrastrutture a carico dell’ente pubblico».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità