Via Rencio, la frana fa ancora paura

Il geologo provinciale: «Le famiglie possono rientrare, ma bisogna attivarsi subito per la messa in sicurezza»


di Susanna Petrone


BOLZANO. L’emergenza frana in via Rencio è rientrata, ma solo parzialmente: la situazione, infatti, potrebbe peggiorare se dovesse tornare a piovere. Intanto, le 25 persone che domenica pomeriggio erano state evacuate dal civico 31 ieri sono potute tornare a casa. A dare il via libera è stato il geologo provinciale Paul Seidemann che ha effettuato un secondo sopralluogo: «I residenti possono rientrare, ma non potranno usare le cantine, il parcheggio e il cortile posteriore, che si trova direttamente sotto la collina di Santa Maddalena. Quelle aree sono ancora a rischio. Il terreno è molto bagnato. Proprio per questo motivo, i lavori di ripristino vanno effettuati immediatamente. Per ora il movimento franoso si è fermato, ma è una corsa contro il tempo: la zona va stabilizzata».

Il sopralluogo. Il geologo ieri si è recato in via Rencio alle 10 per controllare il pendio della frana. Lo specialista provinciale ha iniziato dall’alto della collina, percorrendo la “ferita” principale, larga settanta metri. «Da qui è partito tutto. Qui il terreno ha ceduto», ha spiegato. Il geologo è poi sceso lungo il fianco destro della frana, quello più vicino alla casa. Ha deciso di controllare anche il secondo fianco. In quel punto, infatti, terra e fango si erano avvicinati molto a un’abitazione isolata. Infine ha valutato la situazione dal basso. Complessivamente, si sono staccati dalla collina di Santa Maddalena 500 metri cubi di terra e sassi.

Il bilancio. Verso mezzogiorno Seidmann ha terminato il sopralluogo e ha dato indicazioni alle forze dell’ordine revocando l’evacuazione delle 12 famiglie. Dagli accertamenti, è emerso che un muro di sostegno in cemento si è spaccato, trascinando con sé diversi terrazzamenti del vigneto. Secondo il geologo Seidmann non ci sono dubbi: «La pioggia intensa della scorsa settimana ha caricato il terreno. Per alcuni giorni si è verificato il classico effetto gelo-disgelo, che ha fatto pressione sul muro più alto. Ma domenica pomeriggio, la barriera, pur essendo di cemento, non ha retto. Si è letteralmente spaccata e la terra bagnata si è fatta strada verso il basso. Ho voluto verificare anche l’altro versante, per paura che franasse su una villetta isolata che si trova sul lato della collina. Ma il terreno attorno alla frattura è stabile. Ovviamente, è una fortuna che abbia smesso di piovere. Secondo il meteo, il tempo dovrebbe rimanere così ancora per qualche giorno. E questi giorni saranno decisivi. Bisogna muoversi subito per stabilizzare l’area». Oggi, dunque, avranno inizio i lavori di messa in sicurezza.

I residenti. Il civico 31 di via Rencio, ieri, era ancora disabitato. Alois Thaler, però, è andato nel suo appartamento all’ultimo piano per recuperare dei vestiti e mangiare un boccone: «Vivo in questa casa dal 1972. Mai visto una cosa simile», racconta il pensionato. «Non abbiamo sentito nulla. Ho visto la frana, guardando fuori dalla finestra. Se mi sono spaventato? Certo. Abbiamo avuto tutti paura. Poco dopo sono arrivati i vigili del fuoco che ci hanno fatto uscire. Sono andato da dei parenti sul Renon. Ma non sono comunque riuscito a dormire. Ero troppo agitato per quello che avevo visto e avevo paura di perdere tutto. Ho lavorato una vita per comprare la mia casa. Per fortuna che la frana si è fermata prima di raggiungere l’edificio. Possiamo rientrare? Sono contento, anche se non mi fido tantissimo».

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