Via Scuderie, sgomberato l’accampamento abusivo

Da settimane era diventato il bivacco per i «professionisti dell’elemosina» L’area è di proprietà di Azienda energetica, i residenti si lamentavano da tempo


di Simone Facchini


MERANO. Un blitz mattutino, seguito da uno sgombero nel primo pomeriggio, per dare un colpo di spugna all’accampamento abusivo. Della situazione di degrado venutasi a creare in un angolo dell’ex segheria Haller di via Scuderie, sul terreno ora di proprietà di Aew, si lamentavano da tempo i residenti della zona.

Un bivacco di un gruppo di persone riconosciute come “professioniste dell’elemosina” che qui avevano realizzato il loro quartier generale con tutto il suo strascico di degrado fatto di sistemazioni improvvisate, incuranza, rifiuti. Alla situazione ha risposto un’ordinanza firmata dal sindaco Januth sulla base del materiale fornito dalla polizia municipale, unite alle segnalazioni degli abitanti del vicino condominio.

L’ordinanza è stata concretizzata ieri quando cinque vigili urbani sono entrati in azione intorno alle 8 del mattino. Si sono imbattuti nell’attendamento dove si trovavano solo due persone, un uomo e una donna, che sono state sottoposte a identificazione.

Si tratta di due cittadini rumeni, della stessa nazionalità delle altre persone che abitualmente alloggiano nell’accampamento. Azienda energetica ha anche disposto querela per violazione di domicilio nei confronti dei due rumeni pescati sulla loro superficie, ovvero sul terreno un tempo occupato della segheria e destinato, almeno secondo i progetti, a ospitare la nuova sede collettiva di Aew, Municipalizzata e Cantiere comunale.

Nel pomeriggio, la baracca è stata smantellata e l’areale ripulito. Gli occupanti abusivi avevano eletto a loro base un appezzamento dell’ex segheria a ridosso della stradina di servizio attraverso la quale i cavalli da Borgo Andreina, il villaggio di scuderie, accedono all’ippodromo. E ormai non si trattava di un rifugio provvisorio, perché seppur precario era provvisto di materiale per cucinare, fornelli, materassi e altri più o meno improvvisati oggetti di fatiscente quotidianità domestica. Sollecitata dalle rimostranze dei residenti che hanno seguito le mosse, Aew aveva affisso dei cartelli che annunciavano lavori ribadendo il divieto di accesso, senza tuttavia sortire alcun effetto.

Il bivacco ha continuato a originare degrado, moltiplicando i rifiuti che, uniti all’abbandono dell’area soggetta alla crescita delle sterpaglie. E moltiplicando, di conseguenza, anche le proteste. Perché noncuranti di avvisi e divieti il gruppo di emarginati ha continuato a utilizzare un varco aperto nella recinzione, a entrare nel terreno, a cenare e a accamparsi.

Una situazione ora affrontata con decisione, tuttavia nessuno si illude che la questione sia risolta in via definitiva. Gli analoghi casi di comunità borderline che popolano il sottopasso presso la stazione ferroviaria di Maia Bassa così come la zona dell’ex dopolavoro della stazione centrale, ciclicamente sgomberate e riabitate, insegnano.

«Sono mesi - avevano detto in coro gli abitanti di una palazzina di via Scuderie - che segnaliamo la cosa: l'Aew ha preso atto delle nostre rimostranze ed ha affisso una serie di cartelli in cui, ribandendo il divieto di accesso». Rimostranze che adesso hanno trovato sfogo nell’intervento di ieri mattina.

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