Via Similaun, i residenti dicono «basta»

Dopo l’ultima serie di furti agli abitanti chiedono più protezione e alcuni pensano di organizzare le ronde notturne


di Al


BOLZANO. Allargano le braccia. Più disorientati che arrabbiati. Più preoccupati che delusi. Era il primo settembre quando 7 garage ai civici 10, 12 e 14 di via Similaun venivano visitati da ladruncoli a caccia di un bottino di giornata: qualche casco e un paio di attrezzi da cui ricavare due soldi. Lunedì scorso la replica, stavolta più pesante e articolata. Spariscono, infatti, i soliti caschi e dei trapani ma ai malviventi riesce pure il furto di una Fiat Stilo grigia del 2002 e persino due aeromodelli. Si arraffa, insomma, quel che si può. L’automobile è quella di Renzo Corrarati che, prima degli strali contro la sfortuna, se la prende con se stesso.

«Da sciocco - spiega Corrarati - sono arrivato con il nipote a casa e ho lasciato le chiavi inserite nel quadro. E’ stato uno scherzo quindi per i ladri accendere, trovare il telecomando per aprire il cancello e scappare via indisturbati. Purtroppo non sono assicurato: peccato perché si trattava di una macchina tenuta bene, nonostante i 104.000 chilometri percorsi. Resto convinto, però, che qualcuno abbia aiutato questi furfanti». Ed è un fabbro privato, chiamato a cambiare la serratura di alcuni box, a spiegare come entrare nei vecchi garage non sia affatto difficile. «Basta una forte pressione sulla parte alta della porta per sganciare la piccola sicura. La soluzione è solo la chiusura blindata con l’aggiunta delle barre laterali». La porta è quella del signor Paolo (il cognome preferisce non rivelarlo), incredulo nella conta dei danni. «Mi hanno portato via due alianti da aeromodellismo. Mi sembra incredibile perché si tratta di oggetti non semplici da piazzare sul mercato. Nel frattempo terrò monitorati i siti specializzati con la speranza di rintracciarli se verranno messi in vendita online». Poco più in là c’è Benedetto Ventura: «Mi ritengo fortunato perché il mio garage è vicino al cortile e per questo non è stato toccato. Troppo in vista. Bisogna, però, fare qualcosa perché qui la situazione è diventata insostenibile: le telecamere potrebbero essere una soluzione». Più artigianale la prospettiva proposta da Diego Marcolla: «Dovremmo metterci d’accordo tra coinquilini e organizzare un servizio di controllo. La lista degli oggetti che mi hanno rubato è lunghissima: parliamo di un valore totale di circa 400 euro». Pare uno scherzo eppure c’è chi sta sul serio pensando di dormire nel sotterraneo. «Credo che dovrò passare delle notti in garage per stare un poco tranquillo», scrive Christian Costanzo su Facebook.

Sono 24, comunque, i box aperti come scatolette di tonno in meno di tre ore. Pochissimo rumore e movimenti ridotti all’essenziale. «Hanno persino aperto locali di proprietà di gente defunta senza trovarci nulla: una vera e propria razzia», commenta un signore affacciato al balcone. Il timore, intanto, si estende a macchia d’olio. «Abito a Casanova – chiude Ernesto Zeccagno – e sono veramente preoccupato della piega che sta prendendo il rione. Ci sentiamo insicuri e senza gli strumenti per difendere le nostre proprietà. Diventa troppo facile rubare e la punizioni sono irrisorie, sempre che ci siano. Davvero è difficile accettare questa situazione». E allarga le braccia. Disorientato.

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