Viale Druso, tavolo con Cna e negozianti 

Le parti sociali martedì in Comune per evitare il caos. Pagani (Sasa): «Giusto puntare sui bus, finalmente si fanno scelte»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Trincea via Druso: dopo i giorni della sorpresa e quelli dell’assalto alla diligenza arrivano quelli della ricucitura. Martedì si apre il tavolo in Comune con le parti sociali (Cna e negozianti), il 21 agosto lo stesso Cna convoca gli associati per far emergere le proposte integrative («Più stalli per carico-scarico e no alle bici sui marciapiedi, i commercianti le ritengono pericolose così vicine ai negozi...», anticipa il suo presidente, Claudio Corrarati che ieri mattina ha compiuto un porta a porta lungo tutto l’asse per raccogliere le indicazioni). «La scelta delle corsie preferenziali dei bus è una indicazione seguita ormai in tutte le città ed è un’idea acquisita dell’ente internazionale dei trasporti urbani» aggiunge Ivan Moroder, il coordinatore della viabilità municipale.

Ma la dichiarazione più esplicita arriva da Stefano Pagani, a capo di Sasa e dunque a presidiare la prima linea di fila di questa rivoluzione urbana. Che dice: «Bolzano è stata ferma per troppo tempo. È stata abituata a interventi parziali e di piccolo cabotaggio. Ecco la ragione delle prime reazioni di tanti, cariche d’ansia e di sorpresa. Ma la scelta è obbligata: per far viaggiare veloci i mezzi pubblici, le auto devono sacrificarsi. O si accetta il traffico privato sempre più invasivo - insiste il presidente - o si compiono scelte coraggiose per far scendere la gente dalla macchina e farla salire sui mezzi». Vuol dire Pagani: tertium non datur. Non ci sono alternative. O più pendolari e sempre più inquinamento o più corsie privilegiate e auto in garage quanto più è possibile.

A sua volta Corrarati chiede ai suoi associati di scendere dal sentiero di guerra e di salire su quello delle proposte: «Se ci saranno più piazzole di carico e scarico, come promesso, questo problema è in gran parte risolto. Restano le bici: ma sul marciapiede no, ci dicono gli stessi negozianti. In sostanza: via Druso era un’autostrada anche prima, non prendiamoci in giro. Ora dovrà essere gestita con regole più chiare ma quell’asse è fondamentale per i mezzi pubblici». Ma è Pagani a spiegare il senso strategico della trincea-Druso.

Presidente, si è chiesto perché tanti protestano?

Forse poca comunicazione. Oppure ci sarebbe voluta più condivisione, ascolto preventivo. Ma...

Ma che cosa?

La scelta è obbligata. Dico quella delle corsie preferenziali. Tutte le città moderne ormai sono su questa strada. Altrimenti, addio cambiamento.

Ma perché via Druso?

È sempre stata l’autostrada interna. Facciamo finta di non ricordare che ci sono sempre state due colonne fumiganti di auto? Via Druso perché le corsie dedicate si possono fare solo nelle strade grandi, larghe e di collegamento strategico. Non le possiamo fare in via Tre Santi, per dire, mi spiace...

Ma le proteste sono scattate subito...

Devo spezzare una lancia per questa amministrazione. Finalmente fa delle scelte: bianco o nero. E ha scelto di privilegiare il mezzo pubblico. Di combattere con questo anche l’assalto dei pendolari. E aggiungo un’altra questione: Bolzano è stata ferma per troppo tempo.

E per quanto?

Non mi faccia dire gli anni. Ma se si va avanti a palliativi non si sfiora neppure il tema che è quello di diminuire il traffico dei pendolari e quello privato in generale. È la prima volta che vedo una giunta che sembra non vada a caccia di voti facili. Perché via Druso non è stata una mossa molto popolare nell’immediato. E certo non populista. Sicuramente strategica: indica una direttrice con coerenza.

Ma ci saranno, ci dovranno essere delle integrazioni, dei miglioramenti. Lei quali chiede?

Innanzitutto un adeguamento semaforico. Incroci coordinati e più fluidi. Poi piazzole di fermata bus coperte e sicure. Ho saputo che metteranno gli alberi. Bene. Anzi, benissimo. Ci sarà più ombra. Aumenteranno gli stalli per carico-scarico. Poi, da parte nostra creiamo snodi di interscambio con metrobus e bus e in futuro con il tram. Uno in piazza Adriano.

Basteranno?

Parliamoci chiaro: se si chiede il ritorno delle quattro corsie per le auto scordiamocelo. Quello è il passato. Il futuro sono bus che consumano meno e non inquinano proprio perchè non si fermeranno. Tutta Europa fa così. E Bolzano si dovrà abituare al cambiamento. So che stando così tanto tempo fermi è più difficile. Siamo diventati conservatori, le rivoluzioni ci fanno paura....













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