Viale Druso, trappola per scooter e bici 

Ad agosto è già in tilt il principale asse di Bolzano. Le auto in coda fin dalla mattina. Al centro due corsie libere per i bus


di Paolo Campostrini


BOLZANO. La mattina del 6 agosto la fila inizia dopo l'innesto con viale Palermo e finisce oltre il ponte. Uno si dice: calma e gesso, stanno lavorando. In realtà hanno finito. Le auto passano ormai lungo quel “sentiero di Ho Chi Minh” che è diventata viale Druso e che resterà ormai per sempre così. Ai bordi del cunicolo d'asfalto la gente che lavora nei negozi si appoggia alle ringhiere di ferro e scuote la testa: «Se allungo un braccio entro nel finestrino del signore...». Di fronte, un furgone tenta di scaricare le cassette delle bibite per il bar lungo la via. Potenza del fai da te: l'autista ha trovato un pertugio inerpicandosi con una gomma tra corsia bus, spazio per le isole pedonali, passaggio sulle zebre e ringhiera. I vigili tentano di non farsi vedere, almeno oggi. I ciclisti invece sono degli eroi. Uno di loro ha la faccia del kamikaze che beve il sakè prima dell'incursione. Se c'è lui le auto vanno al suo passo. Qualcuna ci prova a superarlo ma poi immagina le conseguenze, basta uno scarto e via. Poi passa un bus "col rimorchio", proprio tipo metrobus. Sembra un'astronave che corre sul giroscale. Le sue corsie sono centrali per tutta la via, da piazza Adriano al ponte, poi, improvvisamente, dopo l'Eurac le linee si incrociano: i bus scartano sulla destra, le auto tornano al centro. Una giostra. Insomma il primo giorno ordinario in via Druso metrobusizzata è di ordinaria follia.

E infatti arrivano le proteste. Le prime sono degli artigiani di Cna. Quelli che fanno le consegne soprattutto, furgoni, camioncini, carico e scarico volanti. «Oggi è agosto - dice Claudio Corrarati - immaginiamo a ottobre. Stalli per i furgoni nelle vie laterali? Ma viale Druso è lunga chilometri, non possiamo consegnare le cassette a mano! Bolzano si carica il peso del traffico - insiste il presidente di Cna - ma posso scommettere che nessun bolzanino vedrà l'utilità del metrobus che è pensato solo a favore dei pendolari. Ma se poi non lo usano, se da Appiano devono portare i bambini uno all'asilo e l'altro a scuola? Continueranno a usare l'auto e noi ci ritroveremo con viale Druso in queste condizioni...».

In consiglio comunale le opposizioni provano a muoversi. Anche i 5stelle, ultimamente molto in sintonia col sindaco per via delle sue scelte a favore dell'A22 in galleria e della lotta al traffico privato. «I problemi sono soprattutto due - spiega Maria Teresa Fortini che con Pierluigi Gaianigo e gli altri consiglieri ha già firmato una mozione - e riguardano i ciclisti e le consegne delle merci. Queste ultime avranno grosse difficoltà. Poi penso alle bici: l'unica soluzione possibile per evitare incidenti é quella di consentir loro di salire sui marciapiedi». In effetti è quello che hanno fatto in molti, già ieri mattina, per evitare di finire arrotati. La proposta è questa: avviare una frequentazione condivisa ciclisti-pedoni degli spazi a loro riservati. Lo chiedono anche i negozianti della via, schiacciati ora tra ringhiere, isole pedonali in mezzo alla strada, bus che correranno come in formula 1 e auto bloccate in file nel loro sentiero. In ogni caso, come ha chiesto il presidente della Sasa Stefano Pagani, «occorrerà fare subito il punto, dopo i primi giorni della nuova disciplina del traffico per evitare che tutto salti in aria in autunno...». Poi ci sono i passaggi pedonali. Ora non sono in funzione le fermate con isole spartitraffico perché gli operai stanno finendo di approntarle ma quando lo saranno le file di oggi saranno, probabilmente, un piacevole ricordo. Ad ogni stop del metrobus scenderanno i passeggeri e si fermerà il traffico. Ciclisti compresi. «Sarà difficile lavorarci lungo quella direttrice», butta lì Corrarati. Che pensa alla difficoltà di rifornire i negozi e ai prossimi blocchi in arrivo anche in altre zone della città. «Faremo la danza della pioggia» aggiunge un autista che ha appena finito di scaricare la sua merce all'altezza della farmacia San Quirino approfittando della corsia bus ancora vuota. Hanno appena concluso di tracciare le righe gialle. Ma adesso, tra poco, non saranno più vuote. E allora lui guarda le ringhiere: «Non posso più neanche salire sui marciapiedi...». Viale Druso, vita agra.

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