Videsott verso la beatificazione

Il 2 febbraio il vescovo Ivo Muser aprirà la causa diocesana per il sacerdote morto nel 1999



SAN LORENZO DI SEBATO. Martedì 2 febbraio il vescovo Ivo Muser aprirà la causa diocesana di beatificazione di don Enrico Videsott, nato nel 1912 a Mantana nel comune di San Lorenzo di Sebato e morto nel 1999 a la Valle. L’appuntamento con l’apertura della causa diocesana è alle 11 nella sala conferenze del Centro pastorale a Bolzano, dopo una messa di ringraziamento prevista alle 10 nel Duomo di Bolzano.

Dopo anni di preparazione, nel 2009 si è costituito il comitato “Amici di don Enrico” che, nel 2012 ha consegnato il libello ufficiale per l’inizio della causa di beatificazione al vescovo Ivo Muser. Con la pubblicazione nel bollettino ufficiale della Diocesi di Bolzano-Bressanone nel marzo 2014, i fedeli sono stati invitati a comunicare notizie riguardanti don Enrico Videsott. “Sono pervenute molte comunicazioni positive e qualche singola critica”, informa la diocesi. Dopo il nulla osta della Conferenza episcopale regionale nel 2013 e quello della Congregazione romana il 3 marzo 2015 si è proseguito secondo le norme riguardanti le cause di beatificazione.

Nel frattempo sono state trovate delle omelie del parroco, scritte in stenografia antica. Questi scritti sono stati trascritti e il frate cappuccino Bernhard Frei si è assunto questo incarico. Il 15 dicembre scorso i documenti sono stati consegnati al vescovo che, come detto, il 2 febbraio aprirà ufficialmente la causa diocesana di beatificazione. Il processo diocesano comprende innanzitutto la raccolta dei dati biografici, assieme a quelli relativi al contesto nel quale il candidato è cresciuto. In seguito vengono raccolti tutti gli scritti, le lettere e le annotazioni del candidato stesso, come anche le testimonianze orali e scritte su di lui. I periti teologici e storici esamineranno l’autenticità, il contenuto e la credibilità dei documenti e daranno un giudizio sulla personalità e la spiritualità del candidato. Oltre ai periti saranno ascoltati i testimoni che hanno avuto rapporti diretti con don Videsott e riferiranno in merito al suo carattere, alla sua vita nella virtù, al suo operato e al suo influsso. Allo stesso modo verranno prese in considerazione le testimonianze su grazie ricevute. Questi periti vengono incaricati dal vescovo, come anche i componenti del Tribunale diocesano, che è responsabile per l’attuazione della procedura giuridica. Il Tribunale è composto dal delegato episcopale, dal promotore di giustizia, dal notaio e dall’attuario.

“ Uomo di grande carità verso il prossimo”, viene descritto in un comunicato diffuso ieri dalla diocesi Bolzano-Bressanone, don Videsott “non badava al riguardo di sé o alla sua salute, tanto meno alle critiche ed alle incomprensioni di certi, tra i quali anche alcuni confratelli. Amava la preghiera e fondava sulla fede e la fiducia in Dio tutta la sua vasta azione pastorale e di soccorso. Molte sono le testimonianze di sacerdoti, religiosi e fedeli circa la vita evangelicamente virtuosa di don Enrico Videsott. La sua vita fu virtuosa ed è sempre crescente il numero di pellegrini che giungono a visitare la sua tomba nel cimitero di La Valle, chiedendo la sua intercessione per i loro bisogni”.













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