Vienna: «Restiamo la potenza tutrice» 

Messaggio all’Italia: la questione altoatesina ci sta particolarmente a cuore. Doppio passaporto solo in accordo tra gli Stati


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Da un lato l’Austria mette le mani avanti e sottolinea il ruolo di potenza tutrice nei confronti dell’Alto Adige. Non si sa mai - avranno pensato a Vienna - alla luce dei risultati delle politiche in Italia. Dall’altro ricorda che sul tema della doppia cittadinanza per gli altoatesini di lingua tedesca e ladina nulla si farà senza un accordo bilaterale tra i due Stati. Questo in sintesi il quadro che esce dal giro di incontri di ieri del governatore Arno Kompatscher nella capitale austriaca. Prima con il ministro degli Esteri austriaco Karin Kneissl, poi col presidente del Parlamento Wolfgang Sobotka, con il presidente della Repubblica d’Oltrebrennero, Alexander Van der Bellen e infine col cancelliere Sebastian Kurz.

Le elezioni politiche in Italia, l’autonomia dell’Alto Adige, la questione della doppia cittadinanza italiana e austriaca per gli altoatesini tedeschi e ladini. Questi i temi al centro dell’incontro tra la ministra Karin Kneissl e il presidente della Provincia di Bolzano. Dopo una breve analisi del risultato elettorale delle scorse ore, Kneissl e Kompatscher si sono confrontati sul tema maggiormente d’attualità, quello relativo alla proposta di concedere la doppia cittadinanza italiana e austriaca ai sudtirolesi. La ministra ha auspicato che sul tema si apra un "dialogo costruttivo lungo l’asse Vienna-Roma-Bolzano", partendo da un’attenta valutazione di tutti gli aspetti giuridici.

«Di questo - ha aggiunto Karin Kneissl - se ne dovrà occupare il gruppo di lavoro interministeriale, anche perché non vi saranno azioni unilaterali da parte dell’Austria». Secondo la ministra degli Esteri austriaca, si tratta di gestire alcuni "sviluppi dinamici della questione, inizialmente non previsti dall’Accordo Degasperi-Gruber". Da ricordare, al riguardo, che il 23 marzo prossimo, i 35 consiglieri provinciali altoatesini sono stati convocati a Vienna per uno scambio di vedute sul tema. In chiusura di incontro, Kneissl ha assicurato a Kompatscher che il governo austriaco, così come previsto dall’accordo di coalizione, continuerà ad impegnarsi al massimo per svolgere al meglio la sua funzione di potenza tutrice nei confronti della Provincia di Bolzano. Nel tardo pomeriggio il governatore altoatesino ha incontrato prima Van der Bellen, e successivamente Kurz. Al centro del faccia a faccia con quest’ultimo, le prospettive di sviluppo dell’autonomia altoatesina dopo i risultati delle recenti elezioni politiche italiane. «Avere una forte concordanza e unità di intenti con il governo austriaco - sottolinea Kompatscher - è di importanza prioritaria per la Provincia di Bolzano: da un lato alla luce del ruolo di potenza tutrice svolto da Vienna, dall’altro per l’ancoraggio internazionale che rende così particolare la nostra autonomia». Dal canto suo, Sebastian Kurz ha garantito che «l’Austria continuerà a svolgere con il massimo dell’impegno e della serietà la sua funzione di tutela, e avrà sempre un occhio di riguardo per le vicende legate all’autonomia dell’Alto Adige». Prima di incontrare il cancelliere austriaco, Kompatscher era stato ricevuto alla Hofburg da Van der Bellen, il quale ha ribadito che quella altoatesina è una questione «a cui tiene in maniera particolare». Nel corso della sua giornata viennese, inoltre, Kompatscher ha avuto un colloquio anche con Wolfgang Sobotka, che ha presentato l’Alto Adige come «modello da seguire a livello internazionale per quanto riguarda autonomia e tutela delle minoranze». Anche Sobotka ha assicurato a Kompatscher che Vienna continuerà a svolgere il suo ruolo di potenza tutrice come stabilito dall’Accordo di Parigi del 1946, «una funzione che non è mai stata messa in discussione e che trova il consenso di tutti i partiti presenti Parlamento».













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