Bolzano

Vigili urbani, bando per 11 posti ma è difficile trovare candidati 

All’ultima selezione, alla fine del 2021, si sono presentati in 19 per 12 posti, hanno superato le prove solo in 6. Lo stipendio per chi comincia è di 1.850 euro netti al mese; requisiti richiesti: tre anni di scuola media superiore e patentino C



BOLZANO. Il Comune ci riprova. L’assessore Angelo Gennaccaro ha portato in giunta comunale la delibera per l’indizione di un concorso per 11 posti di vigile urbano e annonario con contratto a tempo indeterminato: di cui 10 a tempo pieno (38 ore settimanali) e un posto a tempo parziale (28 ore). «Spero - auspica l’assessore al personale - che ci siano tanti candidati, perché così si riuscirebbe a coprire i posti vacanti nell’organico della Polizia municipale. Su una pianta di 110 posti, quelli occupati al momento sono 98».

Gennaccaro parla di speranza, perché a Bolzano il posto di vigile urbano è tutt’altro che ambito, nonostante la retribuzione sia buona. Soprattutto se raffrontata con altri posti e in considerazione dei requisiti richiesti per partecipare al concorso: tre anni di scuola media superiore e patentino C o certificazione linguistica equivalente.

Chi comincia ha uno stipendio di 1.850 euro al mese netti; migliore di quella di un agente della polizia di Stato (1.400 euro netti al mese lo stipendio base). La differenza è dovuta in particolare all’indennità specifica, per il maggior impegno richiesto a chi opera nei grossi centri rispetto alla periferia, ottenuta dopo una lunga trattativa al Consorzio dei Comuni.

Ciononostante, in occasione dell’ultimo concorso organizzato alla fine dello scorso anno, per 12 posti di agente di polizia urbana, erano arrivate 37 domande: 26 uomini e 11 donne. Alla prima prova scritta si erano presentati in 19. Alla fine erano risultati idonei solo in 6: 4 uomini e 2 donne.

Se un concorso analogo fosse stato bandito sotto il confine di Salorno, si sarebbe dovuto affittare un palazzetto dello sport per farci stare tutti i candidati. A Bolzano e più in generale in Alto Adige è l’intero mondo del lavoro ad avere grosse difficoltà a reperire personale, in particolare se specializzato.

La cosa che, vista dall’esterno, può apparire strana, è che neppure il posto pubblico - “sicuro” per definizione e con una serie di agevolazioni che il settore privato neppure si sogna - faccia gola. «In Alto Adige - ricorda Gennaccaro - c’è un’offerta di lavoro di gran lunga superiore alla domanda. Questa è la premessa che spiega perché per tutti sia difficile trovare personale. Per quanto riguarda poi, nello specifico il posto di agente di polizia municipale, a renderlo meno interessante ci sono i turni serali oltre al sabato, la domenica e i festivi. A questo si aggiunga che, ne corso degli anni, il carico di lavoro e le responsabilità sono aumentate».

Ma a preoccupare, soprattutto in prospettiva, è la crescente difficoltà che il Comune incontra più in generale a coprire i posti (non solo quelli della polizia municipale) e rinnovare la pianta organica. L’ultimo esempio sono le farmacie: la “Domenicani” è chiusa dal primo marzo e lo rimarrà fino al 31 maggio, per mancanza di farmacisti.

«Nell’ultimo periodo - dice ancora Gennaccaro - abbiamo avuto diverse dimissioni. Complice anche la pandemia, c’è chi ha deciso di cambiare lavoro. Per quanto riguarda poi i giovani, ho l’impressione che il posto in Comune sia considerato scarsamente attrattivo. Forse anche perché, rispetto al privato, abbiamo - per una serie di ragioni burocratiche - più difficoltà a premiare il merito». A.M.













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