Walcher duro: «Svp svegliati o è finita»

L’ex presidente del consiglio comunale: dobbiamo scusarci per 10 anni buttati o ci sarà la fuga degli elettori verso le civiche


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Cosa deve fare la Svp? «Per prima cosa scusarsi», urla. Luis Walcher sta raccogliendo le mele. È stagione. Spegne il trattore con sui sta andandosene nei suoi campi di Settequerce e dopo sillaba piano: «Deve dire: cari elettori, scusateci per gli ultimi dieci anni di governo. Anzi, di non governo. E poi cambiare tutto». Se qualcuno non aveva ancora capito il livello di confronto nella Volkspartei, Walcher toglie ogni dubbio. Ha preso 1118 voti alle ultime elezioni. Non noccioline. «Duecento meno di Ladinser, il capolista. Potevo chiedere un assessorato...». Ha fatto invece il presidente del consiglio comunale. Un contentino. Perchè c'erano da preservare le correnti. E la Peintner. Ma dall'alto dei suoi voti adesso dice: «Io sto nella Svp ma nessuno ci sta più solo perchè si chiama Svp. La gente segue le persone, non il partito. Per cui: o le cambiamo noi le persone e i candidati o le persone lasciano il partito».

Ha paura che nasca una civica?

Io no. Dovrebbero averla nella nostra direzione.

Lei ci andrebbe?

Molti temo, ci andrebbero se non cambia tutto.

A cominciare da dove?

Dal chiedere scusa. Abbiamo sbagliato tutto in questi ultimi dieci anni. Chiedendo scusa sarebbe chiaro che vogliamo fare il contrario di quello che abbiamo fatto e che ci ha fatto prendere quella sberla alle elezioni.

E dopo le scuse?

Cambiare le persone. Dobbiamo fare riavvicinare al partito le famiglie bolzanine tedesche, quelle che sono qui da generazioni. Tornare ad essere la Svp.

E quella che c'è ora?

Non lo è più. La Svp prendeva posizione chiara sui grandi temi. Adesso ondeggia. Aeroporto, sicurezza, infrastrutture, Benko. La Svp diceva sì o no. Punto.

Invece?

Per tenere legati gli alleati di turno, sia la sinistra o siano i Verdi o il Pd non prende mai una posizione chiara.

Per diventare di nuovo che cosa?

Il partito dei tedeschi. Non in contrapposizione agli italiani. I quali, invece, ci votavano in gran numero quando vedevano in noi il partito della chiarezza. La Svp deve essere il partito della gente tedesca di Bolzano. I commercianti, l'economia, gli imprenditori, i professionisti. Rappresentarli veramente, ascoltare le loro esigenze, confrontarsi per i programmi con chi lavora tutti i giorni nei vari settori".

I contadini...

"E certo".

Lei è del Bauernbund...

Io ho tenuto legato quel mondo. I contadini sono l'economia agricola. E sono bolzanini purosangue. Sono riuscito a non farli andar via dalla Svp.

Ce la farà ancora?

Dovrà farcela la Svp cambiando registro. Già questa volta li ho tenuti legati a fatica.

Programmi?

Semplici. Il primo: garantire un governo stabile. Non ce l'abbiamo fatta in questi ultimi anni. Per colpa di alleati inaffidabili ma anche per colpa nostra. E poi elencare pochi temi, ma chiari, su cui ci impegnamo. E su questi mostrare di non transigere."

Ce la farete?

Io ci provo. Ma non garantisco.

Sarà una resa dei conti...

Prima o poi doveva arrivare.

E se non cambia niente?

Il partito rischia grosso. E dovrà assistere ad una trasfusione di voti verso le civiche, se le altre liste riusciranno a essere più vicine ai bolzanini.

Quando succederà questo confronto?

Mi hanno detto tra una decina di giorni. Io mi impegnerò per il cambiamento. Vediamo se in tanti mi seguiranno.

Altrimenti?

Auguri.

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