WineFestival, 6 milioni di indotto

Ieri chiusura, il patron Köcher: sfiorate le 10 mila presenze. Premio Godio allo chef Bertol di Ronzone


di Simone Facchini


MERANO. "Sfioriamo le diecimila presenze, per un indotto stimato in circa sei milioni di euro". Verbo di Helmuth Köcher, deus ex machina del Merano WineFestival, all'imbrunire - ieri - della ventitreesima edizione della sua creatura. I numeri saranno freddi ma danno la dimensione dell'evento. I numeri, a dire il vero, sono troppo freddi per inquadrare un evento la cui portata, emozionale e internazionale, ha pochi eguali in Alto Adige. "A sorprenderci – continua Köcher - è stata soprattutto la giornata odierna (ieri per chi legge, ndr), che ha riempito il Kurhaus e la GourmetArena pressoché come il sabato e la domenica". Ovvero vicino al tutto esaurito.

Più o meno 6.500 i biglietti staccati nelle giornate di manifestazione, alle quali aggiungere le duemila persone fra produttori e loro collaboratori, tutto lo staff di servizio e l'esercito di trecento giornalisti ed ecco che i diecimila sopra citati tornano tirando la linea sotto la somma.

Tutto questo è il concentrato di un “weekend lungo”, ma l'eco è lungo e vasto: "Nelle più diverse circostanze in cui mi trovo all'estero – ancora il fondatore della manifestazione - quando cito Merano la referenza è il WineFestival. Ovvero, una garanzia e un sinonimo di qualità. Merano, per sue caratteristiche e rinomanza, dà al WineFestival la cornice perfetta. Il WineFestival ringrazia facendosi testimonial di Merano".

Sapori. Vino, in tutti questi giorni, ma anche tanta gastronomia, naturale complemento del bicchiere. La ridda di sapori della GourmetArena e della sezione dedicata alla promenade di chef di grido ha corrisposto l'assegnazione, in collaborazione con l'Accademia della Cucina, di due riconoscimenti. Il primo è il premio Godio, intitolato al pioniere della cucina altoatesina di qualità, lassù al Genziana ai 1.900 metri del Fontana Bianca in val d'Ultimo.

Ancora nominandolo, a chi ha avuto la fortuna di assaggiare i suoi piatti, gli si illuminano gli occhi. Il riconoscimento è stato assegnato all'Orso Grigio di Ronzone, ai fratelli Cristian e Renzo Bertol.

Un binomio - secondo quanto dettato dall'attestato - fatto di caparbietà nella ricerca e nella valorizzazione dei prodotti del territorio, unito alla capacità di architettare la carta dei vini. E poi il, premio dedicato ad Andreas Hellrigl, che la commissione ha consegnato a Norbert Niederkofler del St.Hubertus dell'hotel Rosa Alpina di San Cassiano. Hellrigl nella sua avventura, visionaria e di successo, con il suo ristorante Palio a New York fu impareggiabile promotore della cucina (e della cultura) sudtirolese nel mondo.

Niederkofler è stato premiato evidenziando il suo lavoro “Cook the mountain”, viatico per una diffusione del gusto Südtirol nel mondo. Persone, storia, intraprendenza e territorio: se ben amalgamati, vincenti.

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