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Al ristorante con il Green Pass del fratello, denunciato un 48enne della val d’Isarco

Si intensificano i controlli dei carabinieri negli esercizi pubblici dell’Alto Adige



BRESSANONE.  Era al ristorante con il Green Pass del fratello, ma al momento del controllo ai carabinieri non è sfuggito che il nome sul certificato verde era diverso da quello sulla carta d’identità. E così i I militari della Compagnia di Bressanone hanno denunciato un uomo, un 48enne agricoltore della val d’Isarco, per il reato di sostituzione di persona.

I carabinieri hanno condotto nei giorni scorsi, anche congiuntamente al nucleo antisofisticazioni e sanità (NAS) dei Carabinieri di Trento (che ha competenza su tutta la Regione), controlli su larga scala presso esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande.

Tali controlli vengono svolti quotidianamente dalle singole pattuglie ma talvolta vengono organizzati in maniera massiva dalle compagnie con il supporto del NAS. Anche oggi (sabato 13 novembre) sono in pieno corso controlli in bar e ristoranti. I militari dell’Arma verificano la titolarità della presenza delle persone nei luoghi chiusi sulla base del possesso del “green pass”, sanzionando le persone che ne sono sprovviste e gli esercenti e i datori di lavoro che non effettuano i controlli e/o che non applicano le regole di prevenzione dei contagi (ad esempio indossare e far indossate le mascherine o rendere disponibili i disinfettanti per le mani).

Le persone controllate finora, tra avventori, datori di lavoro e impiegati sono state migliaia.

Singolare il caso di Bressanone dove in un ristorante un avventore ha fornito ai carabinieri un codice QR che al controllo con l’applicazione “VerificaC19” è risultato regolare. Peccato che al militare non sia sfuggito che il nome di battesimo sul “green pass” fosse diverso da quello sul documento d’identità. Svolto un rapido controllo, i carabinieri hanno scoperto che il certificato era del fratello della persona che stava pranzando.

E probabilmente il pranzo gli sarà andato un po’ di traverso quando i carabinieri lo hanno invitato a nominare un avvocato di fiducia poiché lo stavano denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Bolzano per il reato di sostituzione di persona, reato che peraltro prevede la pena della reclusione fino a un anno.













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