La storia

Angelika, l’angelo custode dei ragazzi disabili 

Angelika Stampfl, 58 anni, madre single di due figlie è infermiera presso la Casa di Riposo Santo Spirito e da 30 anni  è un pilastro dell’Aeb, l’associazione che segue minori e ben 78 famiglie. «Sono in questo mondo perché sono madre di una ragazza autistica»


tiziana campagnoli


BRESSANONE. Angelika Stampfl è una donna speciale. Brissinese, 58 anni, madre single di due figlie, è infermiera presso la Casa di Riposo Santo Spirito e soprattutto una volontaria al servizio delle famiglie con persone disabili. Una volontaria speciale che si è avvicinata al mondo della disabilità perchè madre di una ragazza con autismo grave.

Lei è molto impegnata nel volontariato, da quanto e perché vi si è avvicinata?

Mi sono avvicinata al mondo del volontariato nel settore delle disabilità perché sono madre di una ragazza con autismo grave che oggi ha 34 anni. Sono quindi più di 30 anni che faccio parte dell'Aeb, l’associazione genitori di persone in situazione di handicap, e dal 2017 ne sono presidente a livello provinciale. Il nostro gruppo di lavoro, ma ci sono gruppi in tutto l'Alto Adige, si occupa di sostenere, aiutare ed ascoltare tutti i genitori di persone con ogni tipo di disabilità.

Che attività svolgete?

Siamo molto vicini alle famiglie con figli disabili per garantire loro dei diritti e quindi ascoltiamo le loro esigenze e facciamo anche da tramite con la politica. In ogni distretto, in Val d’ Isarco seguiamo 78 famiglie, sosteniamo le famiglie per tutto ciò che riguarda la scuola, l'abitazione, le terapie e poi ci muoviamo per aiutarle. Seguiamo l’iter di tutte le leggi riguardanti la disabilità e facciamo in modo che vengano applicate. Insomma, cerchiamo di rendere migliore la vita delle persone disabili.

Il Comune realizzerà presto due alloggi per ragazzi disabili nell'ex maso Götschele. Soddisfatta?

Molto, e devo dire che mi sono battuta in prima persona perché nel nuovo edificio per anziani venissero realizzati anche due alloggi per disabili. Inizialmente si parlava solo di alloggi per anziani, ma la volontà della signora Obexer, che ha lasciato il suo maso in eredità al Comune, era chiara: costruire alloggi per anziani e disabili. Quindi, il sindaco Peter Brunner ha accolto senza problemi la nostra richiesta.

Quali momenti le regalano più gioia?

Tutti i momenti che dedico a mia figlia e a tutti i genitori che hanno come me figli disabili. Quando posso aiutare e vedo il sorriso sui volti di genitori preoccupati sono felice. Non è un impegno facile, il mio e quello di tutti i volontari della nostra associazione, ma siamo forti e motivati e andiamo avanti sentendoci un punto di riferimento per tante famiglie.

La sua seconda figlia, la sostiene?

Certo, molto. Anche lei è infermiera come me, ha la sua famiglia, ma è sempre pronta a darmi una mano, soprattutto con sua sorella.

Un messaggio che vuole lanciare alla gente.

Alla gente dico: c'è bisogno di volontari. Nella nostra associazione e alla Casa di Riposo dove ci sono tanti anziani che necessitano di un sorriso, di una carezza, di una parola affettuosa. Ora, a causa della pandemia, non si può, ma mi auguro che quando tutto passerà il numero di volontari possa aumentare. Il volontariato regala tanto. A tutte le parti in causa.













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