il caso

Bressanone, l’acqua potabile usata male impedisce sconti sulle bollette

L'assessore Natter: «Molti la utilizzano per irrigare giardini e prati e ciò impedisce tagli sulle tariffe delle acque reflue»


Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. Le tariffe per le acque reflue non saranno ridotte, in considerazione del fatto che molti cittadini private utilizzano l’acqua potabile di casa per irrigare giardini e prati, ma il Comune e l’Asm invitano invece tutti ad organizzarsi e ad utilizzare l’acqua piovana.

La risposta è arrivata in Consiglio comunale a Bressanone dall’assessore all’ambiente Peter Natter ad una mozione in cui il consigliere dei Suedtirol Freiheit, Stefan Unterberger, chiedeva appunto una riduzione delle tariffe per le acque reflue per andare incontro ai tanti privati che utilizzano invece l’acqua potabile per l’irrigazione e quindi hanno più spese per l’acqua. La mozione è stata respinta con 8 voti a favore e 17 voti contrari ed ora il Comune intende continuare a collaborare con l’Asm di Bressanone per sensibilizzare maggiormente i cittadini sull'uso dell'acqua piovana.

“Si deve continuare a promuovere l’utilizzo accurato dell'acqua potabile che dovrebbe essere utilizzata solo in casi eccezionali per irrigare giardini e spazi verdi - spiega Natter - I cittadini devono imparare ad usare l’acqua piovana per irrigare, e si stanno già installando negli edifici serbatoi di acqua piovana, in modo da alleggerire allo stesso tempo il sistema fognario.”

L’assessore Natter fa un quadro della situazione.

“L’Asm distribuisce ai nostri cittadini circa 1,5 milioni di metri cubi di acqua potabile all'anno, senza considerare i 22 interessi dell'acqua potabile - continua Natter - I numeri sono ottimi, l’acqua è una nostra preziosa risorsa ma non dobbiamo dare nulla per scontato e quindi bisogna anche risparmiarla.”

Per quanto riguarda l'acqua potabile e le acque reflue a Bressanone agli altri sette comuni azionisti dell’Asm si applica un regolamento unico e ciò significa che anche i comuni come Chiusa, Varna, Fortezza, Naz Sciaves, Luson, Rio di Pusteria e Rodengo non applicano una riduzione della tariffa delle acque reflue per l'irrigazione di aree verdi o giardini, e questo per diversi ragioni.

“Le risorse di acqua potabile saranno sempre più limitate in futuro, anche nelle zone alpine, ed è nostro compito sensibilizzare i cittadini su questo tema - sottolinea ancora Natter - L’uso consapevole dell'acqua potabile e di altre risorse dovrebbe continuare ad essere promosso, e quindi l'acqua potabile dovrebbe essere usata per innaffiare giardini e spazi verdi solo in casi eccezionali. Per tale scopo dovrebbe invece essere usata solo l’acqua piovana.”













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