Calano i matrimoni ma aumentano i divorzi 

I dati del Comune. Si è passati dagli 85 del 2019 ai 67 del 2020. Più gradito il rito civile Cresce l’età media degli sposi: 30 anni per le donne e 33 per gli uomini. Molti si risposano


Fabio De Villa


Bressanone. A Bressanone ci si sposa sempre meno, soprattutto a causa della pandemia ancora in corso. A parlare sono i dati del 2020 diffusi dal Comune che hanno fatto registrare un calo di unioni rispetto all'anno precedente: 67 contro gli 85 del 2019. Quello che emerge dalle statistiche dell'anno da poco trascorso, è che nella cittadina vescovile ci si sposa sempre più tardi e sempre più facendo ricorso al rito civile. Una tendenza che rispecchia, bene o male, quello che succede in questi ultimi anni anche nel resto d'Italia, ad eccezione del Sud dove il numero dei matrimoni rimane piuttosto alto.

Più riti civili e meno matrimoni in chiesa.

Un divario che è cresciuto in particolar modo negli ultimi 7 anni, raggiungendo l'apice nel 2018, anno in cui a Bressanone si sono registrati quasi un centinaio di unioni, 97 per l'esattezza, di cui ben 76 si sono svolte con rito civile davanti al sindaco o all'assessore di turno, mentre le restanti 21 cerimonie si sono celebrate in chiesa. Va anche detto che nella cittadina vescovile, grazie anche ai recenti lavori di risanamento e ampliamento del Comune in piazza Duomo, sempre più sposi sono attirati dall'offerta dell’unione civile. Lo si fa da un lato per risparmiare qualche euro e dall’altro per la possibilità di fruire della rinnovata sala consiliare e del grande terrazzo panoramico dedicato proprio ai neo-sposini con vista sul Duomo. Altro dato curioso che emerge dalle statistiche della conca brissinese è quella legata all'età di chi si sposa.

Ci si sposa sempre più tardi.

A Bressanone ci si sposa sempre più tardi: mediamente gli uomini arrivano al primo matrimonio con una età media di 33 anni mentre le donne con poco più di 30. Sposarsi di questi tempi è complicato, le regole anti-contagio condizionano l'evento delle nozze. In tanti nel corso di questo complicato 2020 hanno posticipato il matrimonio a tempi migliori ma tanti sono andati avanti attenendosi alle norme per il contenimento della pandemia, cosa importante in situazioni di affollamento familiare, baci, abbracci, contiguità.

In aumento i divorzi.

In leggera crescita invece, anno dopo anno, la situazione delle separazioni e dei divorzi. Un dato che a Bressanone sembra dipendere da tanti elementi, fra i quali il fatto che il matrimonio è considerato sempre più un contratto e meno un sacramento. Statistiche alla mano, nella cittadina vescovile sempre più spesso i divorziati che si risposano si separano una seconda volta e sono in calo anche i matrimoni con figli. Il vescovo Muser ha sottolineato di recente che il matrimonio è e rimane un dono: «Il sacramento del matrimonio – ha detto alle coppie convenute a Bressanone – si fonda su un triplice sì: un sì al partner o alla partner, un sì a Dio e un sì a se stessi. La parola sì è quella decisiva, è la premessa positiva per un percorso comune».















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