Ex Astra: nuova vita con teatro, musica danza ed esposizioni 

Dejaco: «Il primo studio risale al 2009, ora siamo al dunque» C’è pure un locale interrato di 110 metri destinato alla prove


di Luca Masiello


BRESSANONE. Un punto di riferimento per la cultura giovanile, uno spazio riservato ai nuovi-adulti, ragazzi dai diciotto anni in su, con eventi organizzati senza tener conto della lingua che si parla: ci sono voluti ben otto anni di studi, ma alla fine i lavori per il risanamento dell’ex cinema Astra sono partiti e presto sarà popolato dall’arte. «Non è stato facile, ma finalmente ce l’abbiamo fatta», sorride soddisfatto Ingo Dejaco, che da subito si era messo in moto per trovare una destinazione a quell’ultimo pezzetto di ex Gil.

Ingo Dejaco, un piccolo sogno che diventa realtà?

«Direi proprio di sì: era il 2009 quando il sindaco mi aveva incaricato di dedicarmi allo studio di risistemazione dell’ex Astra, e pare proprio che siamo riusciti a trovare una soluzione».

Come ha pianificato il tutto?

«Ho iniziato con il creare un team, raccogliendo cittadini che operano a contatto con i giovani, ed assieme abbiamo abbozzato un primo piano. L’idea iniziale era quella di creare una sorta di ‘black box’, un luogo capace di accogliere ogni tipo di cultura giovanile, poi abbiamo iniziato a sfoltire le proposte e siamo arrivati al concetto attuale: l’ex Astra sarà un punto di riferimento per ogni tipo di arte fatta e pensata per i ragazzi: teatro, esposizioni, danza, e ogni genere di musica, tranne quella classica»

Perché, ai giovani non piace la classica?

«No, anzi. Solo che c’è già il Forum, e con la nuova scuola di musica in zona Priel verrà creata una sala concerti riservata a questo genere; non volevamo creare doppioni».

Un terzo centro giovanile, dunque. Non farà concorrenza agli altri due già esistenti?

«No, per niente. Sia il centro Giovani connection che il Kassianeum sono frequentati da adolescenti a partire dai 12/13 anni; per i giovani adulti, gli over 18, non esiste attualmente un luogo, uno spazio “libero” ove poter essere attivi e creativi per le proprie attività: sono loro quelli che vorremmo vedere all’ex Astra.

I ragazzi di lingua italiana al Giovani connection, quelli di lingua tedesca al Kassieneum. E all’ex Astra?

«Sin dalla prima riunione abbiamo deciso che non avremmo tenuto in considerazione il gruppo linguistico di appartenenza; non ce n’è più bisogno, non in questo secolo…».

Cosa cambierà dal punto di vista visivo?

«Non tanto, anzi; da fuori la struttura apparirà identica, solo rimessa a nuovo, anche perché il palazzo è sotto tutela. Dentro resterà il piano inclinato della sala teatro, ma le sedie saranno rimovibili. In più ci sarà un locale interrato di 110 metri quadri che potrebbe essere usato come sala prove prima dello spettacolo o come camerino per gli artisti».

Il gruppo di lavoro si è incontrato più volte con gli architetti dello studio di Matteo Scagnol e di Arthur Pichler per adattare il loro progetto alle esigenze di tutti.

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