Gli scavi portano alla luce tre diversi siti archeologici

Bressanone. La realizzazione della nuova uscita centrale della circonvallazione di Bressanone è stata una ghiotta e irripetibile occasione per esplorare il più profondo passato della città vescovile.L...



Bressanone. La realizzazione della nuova uscita centrale della circonvallazione di Bressanone è stata una ghiotta e irripetibile occasione per esplorare il più profondo passato della città vescovile.

La scoperta durante lo scavo.

L’Ufficio beni archeologici della Provincia, nelle persone di Lorenzo Dal Ri e Catrin Marzoli, ha affidato alla società Ricerche Archeologiche di Bressanone lo scavo di tre importanti siti, rinvenuti, dopo preventivi sondaggi, lungo il percorso del tunnel della tangenziale.

«In occasione dell’inaugurazione avvenuta qualche settimana fa, proprio all’ingresso del portale della circonvallazione dove si è tenuta la cerimonia del taglio del nastro, si sono rinvenuti a sei metri di profondità alcuni antichi suoli sovrapposti che hanno restituito reperti», racconta Giovanni Rizzi, della società archeologica.

La Bressanone antica.

«Tra questi – riprende Rizzi – il più recente risaliva alla fine dell’età del Bronzo (XII secolo a. C.) e il più basso genericamente al periodo neolitico, precedente all’era di Ötzi. Un secondo scavo si è concluso dove ora c’è la rotonda fra le due gallerie (chiamate G1 e G2), precisamente tra i due segmenti del tunnel. Nel sito sono state scoperte notevoli stratificazioni legate alla primissima metallurgia preistorica della nostra valle, accompagnata da suoli più antichi abitati durante il neolitico».

Un sito importante.

Gli esperti hanno trovato anche un terzo e ben più importante sito che pochi sanno avere una valenza archeologica a livello europeo. Si trovava dove ora c’è il tunnel di uscita verso la rotonda di Varna. Lì è stato rinvenuto un luogo di culto megalitico dell’età del Rame, di un periodo accostabile a quello in cui visse Ötzi. Numerosi cerchi di pietra accostati contenevano oltre un centinaio di punte di freccia, lame e pugnali di selce, ossa umane e animali cremate. Numerosi sono i dati scientifici raccolti, anche su elementi microscopici. L’area sacrale era coperta da suoli dell’età del Bronzo, di quella del Ferro e di età romana.

Poco discosto è stato rinvenuto un tratto di strada che ebbe origine durante l’età del Ferro e riusata nel primissimo periodo di occupazione romana del territorio, tra la fine del primo secolo a.C. e l’inizio del primo secolo d.C.. F.D.V.

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