La battaglia di Acquarena contro le molestie sessuali 

Incontro con i bagnini per aiutare a smascherare comportamenti offensivi: «Un costume rubato o un apprezzamento pesante non hanno nulla di scherzoso» 


di Fausto Da Deppo


BRESSANONE. “Violazioni sessuali possono essere poco evidenti, nascoste in uno scherzo e senza cattive intenzioni, ma colpiscono comunque le loro vittime. Ne fanno parte anche scherzi sciocchi come un costume o un bikini rubati sott’acqua”. Episodi come questi, come gli apprezzamenti più o meno sussurrati, si segnalano anche nelle piscine di tutta la provincia e l’Acquarena di Bressanone è stata la prima struttura a rispondere all’appello che il Centro Antiviolenza della Valle d’Isarco ha affiancato all’iniziativa della Provincia “Io dico no”.

“É partita così una campagna di sensibilizzazione - spiega Karl Michaeler, amministratore delegato dell’Asm che gestisce l’Acquarena - Abbiamo aderito volentieri e sono stati coinvolti i nostri bagnini, per i quali è stato organizzato un incontro con lo scopo di elaborare una strategia che garantisca alle giovani ragazze una visita spensierata in piscina”.

“La finalità dell’incontro era favorire uno scambio di esperienze e osservazioni, in modo da facilitare ai nostri collaboratori la distinzione tra gioco e violazione e quindi proteggere meglio le giovani ragazze”, riferisce Doris Augschöll, coordinatrice dell’Acquarena.

A livello provinciale, sono molte le giovani, che durante gli incontri del Centro Antiviolenza parlano di spiacevoli “giochi”, che tanti giovani fanno in tutte le piscine della provincia.

“Fin qui - riprende Michaeler - non abbiamo registrato nelle piscine all’Acquarena molte segnalazioni di molestie o comportamenti offensivi a sfondo sessuale. Rispetto a questo dato, diciamo che il nostro lavoro è duplice: da un lato garantire le condizioni per cui non si verifichino abusi o molestie, dall’altro verificare se ci sono episodi non denunciati e, in questo caso, favorire il loro emergere. E perché questi fatti emergano, serve una doppia opera di sensibilizzazione: il colpevole deve rendersi conto della gravità di un gesto o di un atteggiamento che magari è stato ideato o realizzato pensando a uno scherzo, la vittima, a sua volta, va aiutata e sostenuta a riferire cosa è successo, con il coraggio della denuncia di un abuso e senza la vergogna di qualcosa di grave subito o senza la leggerezza che porterebbe a minimizzare un episodio. Il coinvolgimento dei nostri operatori nell’iniziativa del Centro Antiviolenza è stato positivo anche per aiutare chi lavora all’Acquarena a intervenire se e quando è necessario e ad ascoltare e parlare a ragazze e ragazzi coinvolti in eventuali situazioni di abuso”

“Siamo lieti di sostenere il pregevole lavoro del Centro Antiviolenza e grati di avere l’appoggio dell’agenzia assicurativa Itas Bressanone”, ha proseguito Augschöll.

Due anni fa Peter Palese dell’agenzia assicurativa Itas Bressanone – Palese e Senn – ha dato vita all’azione di beneficenza “Paperelle per una giusta causa”. Gli ospiti della piscina possono acquistare una paperella gialla al costo di 2 euro, l’intero ricavato della vendita viene reso al Centro Antiviolenza Valle Isarco.













Altre notizie

Il funerale

L'ultimo saluto a don Cristelli, il prete "scomodo"

Una folla a Miola di Piné per l'addio al prete giornalista interprete del Concilio Vaticano II. Fu vicario parrocchiale a Oltrisarco e poi tra i fondatori del sindacato regionale dei giornalisti. Il vescovo di Trento Lauro Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

 

 

Attualità