«La Provincia può salvare l’ultimo bosco ripariale» 

L’appello degli ambientalisti. Lettera alla Commissione per il territorio e il paesaggio: «No alla modifica del Piano urbanistico comunale e al sacrificio del verde in zona industriale»


Tiziana Campagnoli


Bressanone. È forse l’ultima mossa a disposizione e gli ambientalisti e il Comitato Iniziativa per una Bressanone vivibile guidato da Franz Pattis la giocano per cercare di salvare il bosco ripariale in zona industriale a Bressanone. La Commissione provinciale per il territorio e il paesaggio si occuperà a breve della modifica del Piano urbanistico comunale riguardante proprio il bosco ripariale e per questo motivo gli ambientalisti hanno scritto una lettera lunga e dettagliata all’assessora competente Maria Hochgruber Kuenzer e ai membri della commissione chiedendo di non approvare la modifica al Puc.

L’area del boschetto in questione, tre ettari in totale popolati (ricordano gli ambientalisti) da specie anche rare che vi nidificano, era di proprietà del Vinzentinum ed è stata acquistata dalla ditta Progress Holding per 9 milioni e 140 mila euro, progettando un ampliamento dell’azienda e assicurando anche interventi compensativi nel biotopo di Prà Millan.

“Dopo il parere di questa commissione, che non è vincolante, tutta la pratica sarà valutata in consiglio comunale a Bressanone e poi verrà girata per l’approvazione finale alla giunta provinciale – spiega Pattis – Tutto questo potrebbe avvenire in primavera, ma in ogni caso, anche con il cambio di destinazione, il boschetto non dovrebbe essere abbattuto subito, in quanto tra pochissimo inizia il periodo della nidificazione degli uccelli ed è proibito tagliare gli alberi. Quindi, il tutto potrebbe slittare al tardo autunno. Noi, però, non ci arrendiamo e speriamo che la commissione per il territorio ed il paesaggio bocci la modifica al Puc e salvi il bosco ripariale”.

Nella lettera, gli ambientalisti e il Comitato ricordano l’importanza del boschetto, primo tra tutti, come detto, il fatto che proprio lì nidificano 64 specie di uccelli, molte nella lista delle specie da tutelare. E viene sottolineato come “le misure di compensazione, ovvero l’ampliamento del biotopo Prá Millan, non possono sostituire un bosco ripariale cresciuto naturalmente in centinaia di anni”.

Pattis conclude con una proposta. “Nella vicina localitá di San Pietro Mezzomonte, a sud di Bressanone, la ditta Progress occupa l’ex edificio della ditta Quelle Finestre e già gestisce un impianto di produzione per stampanti 3D per calcestruzzo, gli stessi apparecchi che si vorrebbero produrre anche nella zona del bosco ripariale. La domanda allora è: perché abbattere un bosco ripariale invece di espandersi in quel luogo, verso sud? Lì – osserva Pattis - ci sono solo frutteti e non si distruggerebbe un luogo che invece va protetto. Chiedo quindi gentilmente, nell’interesse della biodiversità, di votare contro questo cambio di destinazione urbanistica, di dare un parere negativo e salvare così un prezioso habitat per numerosi uccelli”. Non resta che attendere la decisione della Commissione provinciale.















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