Il direttivo

Monica Borsatto, un’ingegnera a capo del soccorso alpino brissinese 

Quarantotto anni, ha progettato anche “Vertigine”, il nuovo tracciato della discesa libera di Cortina. «Siamo un gruppo molto affiatato e non abbiamo mai fatto alcuna distinzione linguistica, di genere o provenienza»


Fabio De Villa


BRESSANONE. Monica Borsatto 48 anni, ingegnera padovana è la nuova capo stazione del Soccorso Alpino Cnsas di Bressanone. Da sempre appassionata di montagna e di impianti a fune fino da quando era bambina, la Borsatto è laureata in ingegneria ambientale e come mestiere progetta piste da sci.

Sono numerosi i tracciati che portano la sua firma, soprattutto nell’area della Plose, a Bressanone, ma anche nella zona di Cortina.

La nuova capo stazione della cittadina vescovile è la prima donna a ricoprire questo ruolo in provincia dopo una “gavetta” di 10 anni nel volontariato di soccorso in montagna.

«Siamo un gruppo molto affiatato – spiega la nuova capo stazione – e questa nuova situazione con una donna al comando non cambierà di certo il nostro modo di lavorare, pensare o di fare squadra, anzi. Per noi come Soccorso Alpino infatti, è sempre stato fondamentale non fare alcuna distinzione linguistica, di genere o provenienza.

Nella nostra sezione di Bressanone infatti, ci sono 4 donne attive, ci sono volontari sia italiani che tedeschi e di provenienze diverse ed è proprio questo che mi piace e ci rende davvero unici. Va ribadito che l'attenzione in questo momento va al grande lavoro della mia squadra che è la cosa più importante per la nostra comunità».

Per quanto concerne il bilancio del sodalizio brissinese, lo scorso 25 marzo l’assemblea dei volontari della stazione del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico di Bressanone ha eletto il nuovo consiglio direttivo, che guiderà l’associazione fino al 2025. La capostazione Borsatto verrà coadiuvata dal direttivo composto da Karl Vallazza, in qualità di vice, Patrick Kofler, Matthias Unterweger e Matteo Zanesco.

Oltre alle elezioni ufficiali è stato anche presentato il consuntivo degli interventi effettuati dai 22 soci operativi durante il 2020 per un totale di 69 interventi e 725 ore di lavoro. Nel 2021 si é registrato un netto aumento delle chiamate con 94 interventi per 420 ore, concentrate soprattutto nei mesi estivi.

L’impegno della squadra è dimostrato dalla continua formazione dei volontari. Basti pensare che nel 2021 sono state effettuate circa 520 ore di esercitazioni su prevenzione sanitaria e in ambienti impervi.

Ottimali si sono dimostrate anche nella passata stagione le collaborazioni con la centrale unica di emergenza 112, le forze dell’ordine, l’elisoccorso provinciale Heli, il Bergrettungsdienst Avs, la Croce Bianca, la Croce Rossa, i gestori degli impianti e con tutti coloro che hanno contribuito a rendere più sicure le giornate all’insegna dello sci e delle scampagnate in montagna.













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