Muore schiacciato da un albero 

La tragedia a Colle Isarco. Raimund Flecchi, 72 anni, è rimasto incastrato tra il fusto e la base di una pianta mentre eseguiva lavori forestali Dopo esser stato a lungo albergatore, aveva avviato un’attività di servizio taxi e navette ed era nel corpo dei vigili del fuoco volontari di Fleres


Fausto Da Deppo


Brennero. È morto mentre era al lavoro nei boschi sopra Colle Isarco. I soccorritori non hanno potuto salvare Raimund Flecchi, 72 anni, rimasto incastrato tra il fusto caduto di una pianta e il ceppo che si era sradicato e l’ha travolto con le radici. Stava eseguendo dei lavori forestali, era attrezzato con una motosega e un terribile incidente gli ha stroncato la vita ieri poco dopo le 13. Era a poche centinaia di metri da casa, su un terreno di proprietà, in un punto scosceso: l’allarme è stato dato dalla figlia 44enne, probabilmente uscita in cerca del padre forse non rientrato per il pranzo. Sul posto, in località Altenberg a un’altitudine poco sopra i mille metri, sono arrivati una squadra del soccorso alpino di Colle Isarco e Fleres e i vigili del fuoco volontari di Colle Isarco guidati da Markus Mayr. Con loro la Croce bianca e l’equipaggio dell’elicottero d’emergenza Pelikan2, i carabinieri e il cappellano del servizio di assistenza spirituale. Flecchi è stato liberato dal ceppo, ma per lui non c’è stato nulla da fare.

Sposato e padre di quattro figli, residente a Fleres di fuori sempre nel territorio comunale di Brennero, Raimund Flecchi era conosciuto in zona perché gestiva un’attività di servizio taxi, navette e macchine a noleggio. In passato, era stato per lungo tempo albergatore, titolare di un hotel a Fleres di dentro. Una volta in pensione, dopo aver venduto l’albergo Flecchi non si era messo a riposo, ma aveva appunto organizzato una nuova attività, anch’essa a contatto con la gente e anch’essa legata al turismo, all’arrivo e all’accoglienza delle persone che sceglievano di viaggiare in zona. Inoltre, sempre a Fleres, Flecchi era stato un vigile del fuoco volontario, corpo da cui era stato premiato nel 2013 al momento di ritirarsi. Insomma, era una persona attiva, operativa e instancabile e questa sua caratteristica, oltre alla sua capacità di destreggiarsi in varie occupazioni manuali, l’ha portato anche nei boschi, un’occupazione che in questi giorni di emergenza coronavirus, con i movimenti e gli spostamenti limitati e le normali faccende professionali in gran parte sospese, gli assicurava l’indispensabile isolamento e il contatto con i suoi boschi, unendo il ritmo del lavoro alla pace della natura in un ambiente familiare.

Flecchi sapeva cosa stava facendo, ma un imprevisto ieri l’ha tradito facendolo finire tra il tronco caduto di un albero e il ceppo. Quando si è capito che non era possibile rianimarlo, il dolore ha preso il posto del silenzio del bosco, del rumore della motosega accompagnando il rientro a valle dei soccorritori.













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