Covid

Operatori no vax, chiuso il centro diurno per anziani di Vipiteno

Il servizio della Comunità Alta Val Isarco accoglie a rotazione cinque over 65. Col personale sotto organico e ferie da smaltire, si è dovuto rinunciare anche agli addetti non vaccinati


Fausto Da Deppo


ALTA VAL D'ISARCO. È chiuso dallo scorso 29 novembre il Centro diurno per anziani Alta Val d’Isarco a Vipiteno e resterà chiuso a tempo indeterminato. Manca personale, tra quello operativo ci sono addetti che non si vaccinano e non possono quindi svolgere le loro funzioni professionali assistendo i cinque anziani che a rotazione visitano il centro e la riapertura del servizio potrà essere programmata dall’ente gestore, la Comunità comprensoriale Alta Val d’Isarco, quando gli operatori torneranno ad esserci in numero sufficiente.

“Il fatto è che l’organico era già al di sotto delle esigenze - spiega la segretaria generale della Comunità Laura Lastri - Con l’emergenza Covid, poi, ci troviamo da qualche tempo ad aver a che fare con addetti che non si sono vaccinati, una decina. Nel corso delle ultime settimane, qualcuno ha rivisto la propria posizione e ha intrapreso il ciclo vaccinale effettuando intanto la prima dose, altri però insistono a non volersi vaccinare. Considerato anche che dobbiamo smaltire le ferie del personale, abbiamo deciso di dare priorità al servizio di assistenza domiciliare agli anziani e questo ha portato alla chiusura del centro diurno”.

Come detto, una chiusura che non intravede, al momento, una riapertura programmata, fissata in calendario. “Del resto - continua Lastri - anche in altri casi di questo genere si è dovuto intervenire con la chiusura: il centro diurno per anziani a Bressanone è chiuso da circa un anno”.

Le conseguenze per gli assistiti non pesano fortunatamente sotto il profilo medico sanitario, ma si fanno comunque sentire dal punto di vista sociale, delle relazioni e delle attività di integrazione nella comunità. Il centro diurno offre infatti una serie di opportunità di gestione attiva del tempo, utile agli anziani per animare le loro giornate e utile per le rispettive famiglie per contare su un supporto alternativo appunto a tutto quello che viene garantito a casa.

“Nella precedente sede del centro, all’interno dell’ormai dismesso edificio della vecchia casa di riposo, gli ospiti erano di più, erano tredici - conclude la segretaria della Comunità comprensoriale Alta Val d’Isarco - nei nuovi locali del servizio, locali a loro volta provvisori, accogliamo come detto cinque anziani, che a rotazione possono essere accompagnati e seguito dagli operatori”. Ora sono a casa, in attesa che il servizio possa essere rimesso in moto.













Altre notizie

Attualità