Pressing per intitolare il parco a Mayr Nusser 

Amministratori e politici a confronto sulla targa che porta il nome di Alois Pupp Discussioni sull’appartenenza dell’ex presidente della Provincia al partito nazista


di Luca Masiello


BRESSANONE. Una scintilla in una caldaia piena di benzina: è l’immagine che ritrae il sentimento che pare accomunare gli esponenti politici brissinesi all’indomani della rivelazione che un parco cittadino è stato intitolato a un ex membro del partito nazionalsocialista, l’ex presidente della Provincia Alois Pupp. Un tema difficile da affrontare, oggi, a tanti anni dalla fine della guerra, uno di quelli che rischiano di scatenare polemiche e problematiche difficili da risolvere.

Alois Pupp era iscritto al Nsdap. C’è ancora la sua tessera che lo prova, e questo è un dato di fatto; ma è anche accertato che dei politici locali nessuno ne sapeva nulla. Ne sono venuti a conoscenza leggendo l’edizione di ieri dell’Alto Adige.

A questo punto, perché non cancellare quel nome dal parchetto dietro l’ex posta e mettere al suo posto il nome di Mayr Nusser, martire nazista, visto che comunque esiste una mozione approvata dal consiglio comunale e che prevede l’intitolazione di una strada proprio a lui? Forse perché sembra più facile a dirsi che a farsi.

L’unico ad esprimersi a favore di una tale possibilità è il consigliere Massimo Bessone (Lega Nord): “Io sono contro ogni forma di violenza, dunque se davvero Alois Pupp si è macchiato di qualche colpa o di crudeltà nel periodo del nazismo, cancelliamo subito il suo nome da quel parco e magari sostituiamolo con quello di Mayr Nusser o di Oriana Fallaci - spiega - Diversamente, se la sua adesione fu imposta dal periodo storico e lo stesso non risulta coinvolto in nessun crimine, allora che siano gli storici a decidere”.

Per Antonio Bova (Alto Adige nel cuore), la questione è più delicata. Era stato lui a richiedere l’istituzione di una via dedicata a colui che disse no ad Hitler, ma il cambio di nome del parchetto non è la soluzione ad una serie di problemi che non sono ancora stati risolti: “Si potrebbe fare, certo, ma è il metro di giudizio che bisogna cambiare – spiega Bova – sembra quasi che i tedeschi siano tutte vittime del nazismo, costretti ad iscriversi contro la loro volontà, invece gli italiani erano tutti fascisti convinti e quindi da condannare. Non è vero, e il mio timore è che, se si cancellasse il cartello con il nome di Pupp, qualcuno inizierebbe a scavare e a chiedere di cancellare vie dedicate a personaggi quali Marconi o Cesare Battisti, esattamente come hanno fatto a Merano con via Cadorna”.

Timori che vengono, in qualche modo richiamati nelle dichiarazioni dell’assessora Paula Bacher (Svp). A freddo la rappresentante della Stella Alpina si era dichiarata a favore della cancellazione dell’intitolazione attuale del parco, ma dopo essersi documentata ha scoperto “che in fondo Alois Pupp non aveva preso parte attivamente al partito nazionalsocialista. Era solo iscritto – spiega Bacher – e dopo ha fatto molto per la nostra città ed è per questo che il suo era stato proposto come nome per una via. Se adesso ci mettiamo a verificare, sono sicura che qualcuno troverebbe altri nomi, sia italiani che tedeschi, che andrebbero cancellati…”

Più pragmatico il vice sindaco Claudio del Piero (Pd), che si sofferma sul lato tecnico della sostituzione del nome: “Togliere una via è davvero complicato – racconta – Già la votazione della delibera sulla denominazione delle nuove strade all’epoca non era stata facile, con 8 voti contrari e 3 astensioni. Eppure dietro alla proposta di quei nomi c’era stato un ampio studio, che aveva anche portato a parecchi dibattiti e controversie, fra cui quello sull’intitolazione di una strada alla Tridentina. Cancellare il nome di Pupp per sostituirlo con quello di Mayr Nusser causerebbe disagi, litigi, ci sarebbe sicuramente qualcuno che rileggerebbe la storia di Pupp in un’altra maniera e cercherebbe ripicche. Certo, se dovesse emergere che il suo ruolo nel partito nazista è stato importante, cambierebbe tutto”.

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