Pulizie per i migranti, si mobilitano gli studenti 

Il commissario della Lega riporta di genitori stupiti e ragazzi del Durst contrariati L’assessora Leitner: «Bugie: un’iniziativa spontanea, di formazione e solidarietà»


di Luca Masiello


BRESSANONE. “I genitori di alcuni ragazzi dell’istituto tecnico Julius und Gilbert Durst si sono rivolti a me per segnalare un caso che appare insolito: un progetto della scuola vorrebbe portare le maturande a fare le pulizia nei locali occupati dai migranti. Perché non utilizzare le loro forze per fare qualcosa di più socialmente edificante, come aiutare i nostri anziani nelle case di riposo?”

Il post del commissario della Lega Massimo Bessone è arrivato sui social come una fucilata, ieri mattina. I commenti ormai non si contano più, così come le condivisioni: la “macchia d’olio” delle ragazzine impegnate nel fare le pulizie nei locali occupati dagli immigrati è diventata un oceano in Rete. “Perché dei genitori avrebbero dovuto inventarsi una cosa del genere? Così ho chiesto lumi alla giunta”.

E sui tavoli di sindaco e assessori è arrivata la sua interrogazione: “A quanto raccontatomi, le alunne di quella classe dovranno lavorare per qualche giorno facendo le pulizie in una struttura occupata dai migranti, nell’ambito di un’operazione denominata Daywork. – scrive - Questo loro operare farà percepire alla classe un’entrata economica che le alunne poi daranno in beneficenza ai migranti stessi. Le ragazze che non hanno condiviso il progetto mi raccontano d’essere state definite asociali dagli insegnanti e fatte vittime di scherno”.

Insomma: secondo quanto sarebbe stato riferito da quei genitori a Bessone, sembrerebbe che fra poco queste ragazze si troveranno con uno straccio in mano a pulire delle stanze mentre i profughi le stanno a guardare.

Ma non è così. “Pulizie per i migranti? Stiamo scherzando?” L’assessora alla scuola Monika Leitner confessa di aver sgranato gli occhi, quando ha letto l’interrogazione del consigliere leghista: “Un totale travisamento dei fatti – replica l’esponente della giunta - Gli alunni dell’istituto tecnico prendono parte spontaneamente ad un progetto che viene proposto da anni dalla Onlus ‘Operation Daywork’ assieme a tutte le scuole superiori della città e gran parte di quelle della provincia: come già successo l’anno scorso, gli studenti parteciperanno alle grandi pulizie della Casa della solidarietà, e lavoreranno assieme agli ospiti della struttura, persone che vengono da tutto il mondo: anche dall’Alto Adige. Per questo loro lavoro verranno pagati, e loro poi decideranno a chi donare quel denaro”.

Anche sull’obbligatorietà della partecipazione al progetto, l’assessora Leitner getta dei dubbi sulla versione raccontata da alcuni genitori a Bessone: “Mi sono messa in contatto con il preside dell’istituto – spiega - che mi ha confermato che il progetto è voluto dagli alunni, non dagli insegnanti. Chi vuole partecipare può farlo liberamente; chi non vuole, come nel caso di un’alunna che non ha intenzione di aderire, in quella giornata si recherà regolarmente a scuola e seguirà le lezioni”.

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