Ritorna la «Gnoccolada» tra sfilata e amarcord 

Si rinnova una tradizione iniziata negli anni Sessanta con la «Mascherissima» La kermesse dedicata alle associazioni brissinesi andrà in scena sabato 3


di Luca Masiello


BRESSANONE. Ci sono appuntamenti, nella vita del brissinese, che scandiscono la vita “mondana” in ogni stagione: a luglio ci sono le Sommeremotionen, ogni due anni l’Altstadtfest, e a novembre inizia il mercatino di Natale.

Eventi che coinvolgono tutta la società, in questi anni Duemila in cui la città vescovile si è ormai lasciata alle spalle ogni tipo di rivalità e vive la propria quotidianità in una multiculturalità mai forzata. Ma per la comunità di lingua italiana ci sono certi appuntamenti che in qualche modo prendono il cuore, e nascono tutti da quella struttura che è l’oratorio di viale Mozart: uno di questi è la «Gnoccolada», che quest’anno andrà in scena sabato 3 febbraio.

Certo, i più giovani, quelli che oggi affiancano i propri genitori nell’organizzazione della festa, non se lo possono ricordare, ma chi ha superato gli Anta ha ancora ben impressi nella mente i pomeriggi al vecchio oratorio, quando un proiettore super 8 frusciava i film di Bud Spencer e Terence Hill, quando ci si sbucciavano le ginocchia nel campetto sterrato dietro al palazzone, e quando don Hugo iniziava a raccogliere le prime idee per una grande sfilata di carnevale.

Erano i tempi in cui alle Rosmini c’erano fino a cinque sezioni affollate di figli di ferrovieri, militari e doganieri; immigrati – per usare un termine oggi abusato – che avevano costruito una propria comunità fatta di veneti, meridionali e trentini riunita sotto un unico tetto; e la “casa” dei loro figli era l’oratorio. In quegli anni la città era tutto tranne che un’attrazione turistica, e certo nel periodo di carnevale, che coincideva puntualmente un clima pungente, non pareva proprio di essere a Viareggio.

Poi è arrivata “Mascherissima” (erano addirittura gli anni Sessanta), un pomeriggio nel teatro dell’oratorio in cui uno spettacolo di cabaret faceva sorridere tutti e venivano anche elette le maschere migliori, e poi la “Gnoccolada”: un trenino di maschere portava fino alla piazza Duomo, dove fra scoppi di miccette e coriandoli si potevano mangiare gli gnocchi, preparati dagli alpini di leva su quella cucine da campo che spesso odoravano di Vibram bruciacchiate.

Schengen ha poi sfoltito il numero di italiani, e anche l’appuntamento col carnevale del don Bosco è venuto a mancare; ma si era trattata solo di una pausa: nel 1996 un gruppo di “nostalgici” ha ripreso in mano l’organizzazione ed ha riportato alla luce questa trasformandola in una kermesse tutta dedicata alle associazioni: ben nove partiranno per la sfilata sabato alle ore 10 dalla piazza Duomo, e percorrendo tutto il centro storico le maschere ed i carri riempieranno di musica e allegria tutta la città.

Ma l’amarcord che ha portato a riproporre i fasti carnascialeschi degli anni Ottanta non ha coinvolto solo gli organizzatori della Gnoccolada: l’anno scorso un gruppo di ragazzi del don Bosco, il “We Are Young”, aveva voluto rispolverare anche “Mascherissima”. Il successo era stato tale che l’evento è stato organizzato anche per quest’anno; sabato 10 febbraio, nella sala teatro a partire dalle ore 16 verrà offerto un pomeriggio di cabaret e di intrattenimento per grandi e piccoli. Anche per quest’anno ci si attende un bagno di folla per una tradizione che sa sempre rinnovarsi.

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