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«Sesto furto in pochi anni sulla tomba di mio papà: ora basta»

La denuncia del consigliere comunale Antonio Bova: «Bisogna fare qualcosa per impedirli»



BRESSANONE. Ancora un furto su una tomba nel cimitero di Bressanone. Ancora una volta è stata colpita la famiglia del consigliere comunale Antonio Bova, che ha segnalato il vergognoso episodio indicando la sparizione dalla tomba del padre di un cuore luminoso. “Per la mia famiglia - scrive Bova - tra piante e piccoli oggetti si tratta del sesto furto. Non sono cose di valore, ma io non mi permetterei mai nemmeno di toccare qualcosa posto su una tomba non di miei familiari”.

Qualche tempo fa, un’altra segnalazione sui social, a sua volta carica di strazio e disappunto, aveva evidenziato che, nel cimitero di Bressanone, una rosa era stata portata via dalla tomba della madre ed era stata riconosciuta dalla figlia su una tomba vicina. Un altro gesto che, in quella circostanza come in questa recente, colpiva in maniera lancinante nel profondo delle emozioni, un gesto che, proprio con la sua ridotta consistenza materiale ed economica amplificava la sua irrazionalità, la sua dolorosa insensatezza.

Nel suo messaggio, Bova ricorda anche di aver portato la questione dei furti nel cimitero cittadino all’attenzione del consiglio comunale.

Era il novembre scorso e dai membri della giunta comunale, riferisce il consigliere di Fratelli d’Italia, era arrivata una risposta che sottolineava la consapevolezza degli amministratori che gli episodi di quel genere c’erano, avvenivano, erano stati registrati, ma, cita Bova, “erano isolati”.

Per quanto siano pochi questi fatti, si tratta di gesti che “provocano sofferenza”, aveva scritto la vittima del furto segnalato due anni fa, e che dimostrano “miseria e povertà d’animo”.













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