Suor Baki prima africana a capo delle Terziarie 

La nomina. Novità nella storia della congregazione costituita nel 1700 dalla brissinese Hueber Il vescovo Muser ha ricordato ieri la fondatrice, di cui è in corso la causa di beatificazione



Bressanone. Per la prima volta nei suoi 320 anni di storia, la congregazione delle suore terziarie di San Francesco è presieduta da una suora africana. Suor Theodosia Baki del Camerun è stata eletta superiora generale nel corso del Capitolo generale delle suore terziarie, che ha riunito a Bressanone consorelle da tre continenti (con delegazioni da Camerun, Bolivia, Tirolo e Alto Adige) per eleggere il governo generale per i prossimi 6 anni.

Vicaria generale è stata eletta suor M. Paula Unterkalmsteiner, originaria della val Sarentina. Per lei è il secondo mandato nel governo generale, dove finora era consigliera. Consigliere generali sono state elette suor Alphonsa Kiven del Camerun, suor Lucia Ribera della Bolivia e suor Cäcilia Oberhammer di Bressanone.

Le suore terziarie di San Francesco furono fondate dalla brissinese Maria Hueber, di cui ieri ricorreva l'anniversario della morte, nel 1705 (era nata nel 1653). Decisa a fondare una comunità per l’educazione e la formazione delle giovani, Hueber realizzò una scuola per ragazze a Bressanone, in via Roncato. Il 23 gennaio del 1700 pronunciò la professione solenne con voti perpetui. Il suo passo fu seguito da altre donne e fu così fondata la Congregazione delle suore terziarie di San Francesco.

Nella ricorrenza della morte della fondatrice, ieri, il vescovo Ivo Muser ha presieduto la celebrazione nella chiesa dei francescani a Bressanone assieme al postulatore generale dell’Ordine dei frati minori Giovanni Giuseppe Califano. Lo scorso 19 marzo papa Francesco aveva autorizzato la promulgazione del decreto sulle virtù eroiche della Serva di Dio Maria Hueber, che è stata quindi proclamata venerabile. Per completare la causa di beatificazione, avviata nel 1996, va ora accertato un miracolo ottenuto per sua intercessione.

Nell’omelia, Muser ha riflettuto tra l’altro sul significato della vocazione: “Significa essere pronti a seguire il Vangelo non solo in determinate occasioni, ma in ogni momento. Significa aprire a Dio tutti gli ambiti della propria vita e lasciare che Gesù sia presente ovunque: nel lavoro e nel tempo libero, nelle ore liete e in quelle difficili, nelle decisioni importanti da prendere e nelle relazioni vissute”.

Il vescovo si è poi soffermato sul ruolo degli ordini religiosi: “La vita consacrata ha una dimensione profetica per la nostra Chiesa: è chiamata a scuoterci quando siamo sonnacchiosi o quando ci nascondiamo dietro a pretesti escogitati da noi stessi. I religiosi e le religiose devono essere un pungolo nella vita della Chiesa, e attraverso la Chiesa nella nostra società”.

Infine il vescovo ha ringraziato le suore terziarie per il loro prezioso servizio sull’esempio di Maria Hueber: “Questo legame con Gesù Cristo resta un segno distintivo delle suore terziarie, tanto più importante nel nostro tempo”. L’appuntamento si è concluso con un rinfresco nel giardino del convento.













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