Val d’Isarco, 4 Comuni dicono no ai profughi 

Laion,Rodengo, Rio Pusteria e Ponte Gardena non hanno trovato alloggi Varna si è salvata in extremis e ha individuato due appartamenti per 10 rifugiati


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. Quasi tutti i Comuni - anche nel Comprensorio della val d’Isarco - hanno dato il loro contributo all’accoglienza dei migranti. Varna, dopo le iniziali resistenze, ha trovato due appartamenti (che oggi ospitano l’asilo) che consentiranno di ospitare dieci rifugiati. Ci sono, peraltro, quattro Comuni - alcuni dei quali a vocazione turistica - che finora si sono giustificati in mille modi senza trovare un solo alloggio. Si tratta di Laion, Rodengo, Rio Pusteria e Ponte Gardena.

Abbiamo fatto il punto, anche sui numeri del progetto Sprar, con Sara Ciola, sociologa che da alcuni mesi si occupa del coordinamento.

Quanti migranti sono stati accolti con lo Sprar finora?

«Il decreto ministeriale di dicembre prevedeva l’accoglienza di 27 persone e finora ne sono arrivate 25 a Luson, Sciaves, Villandro e Velturno. Gli ultimi due inserimenti sono previsti entro la prossima settimana».

Il Comprensorio val d’Isarco ha inviato una richiesta di aumento dei posti?

«Sì, con l’incremento delle risorse assegnate. La richiesta è stata inviata al Ministero per il Comune di Varna per un totale di 10 persone, Saranno messi a disposizione due appartamenti (da 8 e 2 posti)».

Quali sono i Comuni in cui è attivo lo Sprar?

«Villandro, Velturno, Naz/Sciaves e Luson. Varna è in attesa dell’approvazione del progetto».

Quali sono invece i Comuni con i Cas, i centri di accoglienza straodinaria?

«Bressanone, Chiusa, Funes e Barbiano».

Quali sono i Comuni che al momento non accolgono?

«Laion, Rodengo, Rio Pusteria e Ponte Gardena ci hanno detto di non avere nulla di disponibile».

Come è strutturata l’accoglienza con lo Sprar?

«I beneficiari vengono accolti in un ambiente sicuro e la gestione degli alloggi avviene in autonomia con la supervisione degli operatori. Il progetto prevede l’erogazione di 5,50 euro al giorno per il vitto e 2,50 euro di pocket money. In più c’è un kit di biancheria e per l’igiene, per l’abbigliamento e l’Alto Adige Pass. Gli operatori lavoreranno con i beneficiari per rafforzare le competenze e facilitare l’accesso ai servizi territoriali. Penso ai servizi sociali, socio-sanitari, comunali (anagrafe), posta, questura eccetera».

Sono previsti anche corsi di lingua?

«Il progetto prevede corsi di alfabetizzazione e apprendimento dell’italiano per 10 ore a settimana. I corsi si tengono negli uffici dello Sprar, gli operatori elaborano con i beneficiari un progetto socio pedagogico che sta alla base del servizio».















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