GIUSTIZIA

Disastro ferroviario a Bressanone, in 7 a processo

Due gli operai morti sul lavoro a seguito dello scontro tra due convogli 



BOLZANO. Sette persone sono state rinviate a giudizio dal gup di Bolzano Emilio Schönsberg per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni, in concorso tra loro. Il 25 aprile 2017, poco a nord di Bressanone, un carro cantiere che stava lavorando sulla linea del Brennero era andato a sbattere contro un altro convoglio che stava effettuando lavori di manutenzione della linea.

Prima che il convoglio si fosse messo in movimento, non era stata effettuata la prova freni.

Nell'incidente persero la vita due operai della ditta appaltatrice dei lavori, la romana Gcf Spa, Salvatore Verolla e Achille De Lisa, entrambi originari del casertano. Il giudice ha accolto la richiesta della procura di rinviare a giudizio 7 dei 9 indagati.

Si tratta di tecnici o amministratori di Rfi o della società Gcf Spa, coinvolti a vario titolo nell'organizzazione del cantiere. Si tratta di: Valter Monacelli, di Assisi, Antonio De Blasio, nato in Trentino ma residente a Orvieto, Ivan Baroncioni, veronese, Giulio Candia, veronese, Paolo Tomelleri, di Sona (Verona), Simone Nicoli, di S. Ambrogio Valpolicella (Verona) e Alexander Lapper, di Colle Isarco (Bolzano). Altri due indagati, Edoardo Rossi (romano, amministratore di Gcf) e Pier Paolo Olla (veronese, responsabile della direzione territoriale di Rfi) sono stati invece prosciolti. 













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