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Emergenza freddo, il Comune di Bolzano incalza: «La Provincia si organizzi»

Adriollo ha chiesto un incontro alla neo assessora Pamer: «A marzo terminerà l’emergenza, ai posti del Comune si sono aggiunti i 200 posti letto di via Pacinotti. Non possiamo trovarci con tutte queste persone sulla strada»

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BOLZANO. Un mese passa veloce. «E non vogliamo ritrovarci alla chiusura dell'emergenza freddo con ulteriori 200 persone sulla strada»: l'allarme arriva dall'assessore comunale Juri Andriollo (Pd), che ha chiesto un incontro alla neo assessora alla Coesione sociale Rosmarie Pamer (Svp).

Nonostante le critiche del Pd all'esecutivo Svp-destra insediato a Palazzo Widmann, almeno su questo tema l'augurio di Andriollo è «giunta nuova, metodo nuovo». Vale a dire, «organizziamoci, gestiamo il fenomeno, per non ritrovarci a subirlo». E quindi in vista della chiusura del servizio «Emergenza freddo», a fine marzo, Andriollo anticipa la richiesta che porterà alla assessora provinciale: «Discutiamo ora dei prossimi passi, non ritroviamoci all'ultimo minuto, perché ciò significa solo una cosa: scaricare il problema su Bolzano».

Il capoluogo torna a chiedere che «la presenza dei senzatetto venga organizzata su base provinciale». Le strutture Il braccio di ferro tra Comune e Provincia sull'accoglienza di senza tetto e richiedenti asilo non è nuova. Quest'anno sull'emergenza freddo si è aggiunto un elemento, ricorda Andriollo. «Oltre alle strutture gestite dal Comune, è stato messo a disposizione l'ex Inpdap in via Pacinotti, organizzato direttamente dalla Provincia». Attualmente l'ex Inpdap ospita tra 200 e 220 persone. In via Comini dormono 95 persone, altre 95 all'ex Alimarket, mentre 28 donne sono accolte al Conte Forni di via Renon. L'ex Inpdap ha garantito questo inverno un tetto a decine di persone che rischiavano di restare sulla strada. «Ma Bolzano fa già la propria parte. Avevamo chiesto con forza alla Provincia una ripartizione a livello territoriale».

Parole, vaghe promesse, pressing sui sindaci, ma alla fine «dalla periferia non è arrivato praticamente nulla, mentre si sono aperte le porte dell'ex Inpdap», ricorda Andriollo. E quando la struttura chiuderà? «Alcune di queste persone lasceranno l'Alto Adige, ma parecchie resteranno. Ecco perché intendo incontrare al più presto la nuova assessora Pamer per parlare di una sensata ridistribuzione». Rapporti con Palazzo WidmannCome Andriollo, il resto della giunta comunale deve riorganizzare i rapporti con il nuovo governo di Palazzo Widmann. Il sindaco Renzo Caramaschi anticipa: «C'è una nuova giunta, ma il presidente è il medesimo: ci siamo sentiti da poco e i dossier aperti sono sempre gli stessi: opere sulla mobilità in base alla Agenda Bolzano, eventualmente da integrare, e strutture sportive». FR.G.













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