Politica

Giunta, FdI e Lega non mollano sul secondo assessore italiano

Secondo il centrodestra italiano la legge elettorale provinciale del 2017 è chiara: in un esecutivo con 11 componenti c’è spazio sia per il ladino che per due italiani. Kompatscher ribadisce il suo no. Il Team K: ed i programmi?


Maurizio Dallago


BOLZANO. Il centrodestra italiano (FdI e Lega-Uniti) non molla sul secondo assessore italiano in giunta. E si dice convinto che in un esecutivo ad 11, ci sia spazio - anche normativo - per due componenti del gruppo italiano. E se dal canto suo, anche ieri, Arno Kompatscher continuava a perorare la causa del parere dell'Ufficio legale del consiglio provinciale che avvalorerebbe la tesi del governatore che anche con undici componenti non ci sia spazio per due italiani, FdI e Lega-Uniti continuano a sostenere come invece la legge provinciale sia chiara.

«Non abbiamo mai detto che non vogliamo un assessore ladino, ma che in una giunta ad 11 c'è spazio per 8 tedeschi, 2 italiani ed appunto un ladino», sottolinea il commissario altoatesino di FdI, Alessandro Urzì. «Sul tema c'è solo bisogno di chiarirsi, la legge è limpida: la presenza di due assessori del gruppo italiano è una questione anche di stabilità per la giunta provinciale e di armonia e costante collegamento col governo nazionale», ancora Urzì. «Non possiamo che dissentire totalmente su quanto ha detto Kompatscher e continueremo a portare avanti la nostra richiesta di avere due assessori italiani nella prossima giunta. In una comunità dove gli italiani rappresentano il 26%, è necessario che vi sia una adeguata e dignitosa rappresentanza nell'organo più importante della provincia», evidenzia Christian Bianchi. «Si tratta di una cosa molto importante per tutti noi italiani e quindi non siamo disposti a rinunciare a questa richiesta», ancora il consigliere provinciale di Lega -Uniti: «Il ladino è un falso problema, nessuno vuole togliergli il posto in giunta». Dal canto suo Marco Galateo, consigliere provinciale di Fratelli d'Italia punta a trovare la quadra in sede locale, senza scomodare Palazzo Chigi. «Ci sono i pareri dell'avvocato Luca Crisafulli (ex componente delle Paritetiche) e di Roberto Bizzo (ex consigliere regionale) che offrono un altro risultato rispetto a quello del parere del consiglio provinciale. Al limite cerchiamone un altro di un soggetto terzo attraverso la Commissione dei Sei», dice Galateo. Ma arriverà il momento in cui la Svp dirà prendere o lasciare sul singolo assessore italiano e allora che farà il centrodestra italiano? «Saremo sempre uniti nel richiedere il secondo assessore», così all'unisono Urzì, Galateo e Bianchi.

La norma in questione.

Il comma 5 dell'art.67 della legge elettorale provinciale del 2017 recita: «Al gruppo linguistico ladino può essere riconosciuta la rappresentanza nella giunta provinciale anche in deroga alla sua consistenza nel consiglio provinciale. In caso di rappresentanza del gruppo linguistico ladino nella giunta provinciale, i restanti incarichi di governo spettano agli altri gruppi linguistici in rapporto alla loro consistenza nel consiglio provinciale». «Appare chiaro che i "restanti incarichi" debbano essere assegnati in base alla proporzionale linguistica in consiglio e quindi i calcoli si debbano fare sui 35 consiglieri nel loro complesso», chiosa l'avvocato Luca Crisafulli, parlando «a titolo personale». Invece Kompatscher continua a farsi forte del parere del consiglio provinciale che scorpora il ladino dal computo del proporzionale.

Le trattative di giunta.

«Condurremo interlocuzioni anche informali, perché tutti abbiamo un telefono cellulare e possiamo incontrarci per un caffè e chiarire le nostre posizioni, per poi riferire al partito e capire se ci siano i presupposti per aprire una trattativa con uno o con l'altro», afferma Arno Kompatscher. Lunedì prossimo poi la scelta Svp sui partner di maggioranza. Qualsiasi giunta sotto gli 11 componenti vedrebbe per forza di legge un solo assessore italiano. Ma c'è chi ipotizza anche non solo il mantenimento dei 9 componenti della seconda giunta Kompatscher, ma la discesa ad 8, (6 Svp, un assessore di un altro partito tedesco ed un italiano), in modo da lasciare fuori anche Waltraud Deeg in casa Svp e non dare 2 assessori ad un eventuale alleato come il Team K. «Vogliamo parlare di programmi e solo dopo di posti», chiude il leader del Team K, Paul Köllensperger: «Kompatscher ci dica cosa vuole fare». E intanto il Pd sta alla finestra: non si sa mai.













Altre notizie

Attualità