Gli ambientalisti contro la chiusura del Passo Nigra
Josef Oberhofer: “Urgono misure per ridurre il transito dei mezzi privati e potenziare il trasporto pubblico, ma a tutela del paesaggio”
IL CASO In seicento contro la chiusura della strada per passo Nigra
BOLZANO. "Mentre la valanga di auto e moto continua a scivolare incontrollata su molti passi dolomitici e altri passi alpini in Alto Adige, il 24 settembre il Passo Nigra, relativamente poco trafficato, sarà chiuso al traffico motorizzato privato per la seconda volta nel corso di quest'estate.
Con il pretesto di una limitazione del traffico a scopi di sostenibilità ambientale, la funivia privata Tires - Malga Frommer, già finanziata con elevati contributi pubblici, continuerà a ricevere sostegno per l'avviamento".
E' l'accusa lanciata in una nota congiunta da Heimatpflegeverband e della Federazione Ambientalisti.
Per Claudia Plaikner, presidente dell'Heimatpflegeverband, è inaccettabile: "Qui si vuole suggerire che la funivia Tires - Malga Frommer faccia parte del sistema di trasporto pubblico locale. Se così fosse, dovrebbe almeno adeguarsi a un sistema tariffario socialmente sostenibile come quello pubblico. Non è accettabile che gli escursionisti e amanti della montagna siano costretti a passare a una costosa funivia privata a causa della cancellazione dei collegamenti pubblici. Una funivia privata in una stazione sciistica non è un mezzo di trasporto pubblico".
"Sui passi altoatesini afflitti dal traffico - sia nelle Dolomiti che altrove - è necessario attuare immediatamente misure per ridurre il trasporto individuale motorizzato e potenziare il trasporto pubblico", chiede Josef Oberhofer, presidente della Federazione Ambientalisti Alto Adige, "ma con il concreto obiettivo della protezione del clima e del paesaggio e non come aiuto all'avviamento per le funivie private, come nel caso del Passo Nigra".
Anche le imprese situate tra Tires a la Malga Frommer si oppongono alla cancellazione delle corse di trasporto pubblico e hanno lanciato una petizione online affinché "il gioiello naturale del Catinaccio resti accessibile a tutti".