il caso

Graffi e zampate su un'auto a Fiè allo Sciliar: non è stato l’orso

Le prime analisi scagionano il plantigrado (foto Ansa)



FIE’ ALLO SCILIAR. Non è stato un orso a danneggiare, la scorsa settimana, un'auto parcheggiata al maso Oberberglerhof a Novale di Fiè, ai piedi dello Sciliar, riempendola di graffi e zampate. Le prime analisi delle tracce organiche lasciate sulla vettura scagionano infatti il plantigrado.

"Nei prossimi giorni avremo dati più precisi e potremo dire se si è trattato di un cane o di un altro animale", dice l'assessore all'agricoltura Arnold Schuler.

Il fatto aveva riacceso il dibattito sulla presenza dell'orso in Alto Adige e sul risarcimento di danni causati dai grandi predatori, non solo al bestiame ma anche ad oggetti. Dubbi sulla teoria dell'orso erano stati sollevati dal figlio del contadino, perché quella notte nella zona nessun cane aveva abbaiato e perché il presunto predatore non aveva fatto incursione nella stalla che era rimasta aperta.

 Il danneggiamento ad una Fiat Punto era stato segnalato il 9 maggio scorso all'Ufficio caccia e pesca della Provincia di Bolzano. I danni al veicolo hanno interessato i parafanghi su entrambi i lati, il cofano, il paraurti ed i fari anteriori. Si sospettava che il danno fosse stato causato da un orso, poiché sulla parte anteriore del veicolo sono stati trovati anche graffi, segni di morsi e peli. Forestali e guardacaccia hanno esaminato il danno e raccolto i peli per l'analisi del Dna.

Secondo i primi sospetti, un orso potrebbe essere stato attratto dal sapore dolce del liquido del radiatore ed aver tentato di entrare nel vano motore. Questa ipotesi è stata smentita, poiché secondo i risultati dell'analisi del Dna, i peli raccolti non appartengono ad un orso. L'Ufficio caccia e pesca ha commissionato ulteriori analisi per scoprire quale animale abbia causato i danni alla vettura.













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