fitosanitari

I produttori di mele contro la bozza Ue per ridurre i pesticidi

Per Assomela la proposta favorirebbe le importazioni da Paesi con norme molto meno rigide. Giacenze italiane a 766mila tonnellate, il 7% in meno degli ultimi cinque anni



TRENTO. Assomela interviene contro la proposta di regolamento europeo sull'uso sostenibile dei fitosanitari, "figlia di una impostazione ideologica da parte della Commissione, che potrebbe oggettivamente minare la sicurezza alimentare europea, diminuendo la capacità produttiva e allo stesso tempo rischiando di aumentare le importazioni da paesi con norme in materia molto meno rigide". Lo scrive in una nota il Consorzio delle organizzazioni di produttori di mele italiani che rappresenta il 75% della produzione nazionale.

La proposta europea prevede di dimezzare l’uso dei pesticidi pericolosi entro il 2030, oltre a un divieto totale nelle aree “sensibili”. La relazione del Parlamento europeo del 6 febbraio, redatta dalla parlamentare verde Sarah Wiener, leader del dossier, spinge per aumentare l’obiettivo di riduzione all’80% per “l’uso di prodotti fitosanitari più pericolosi”.

Assomela "auspica che la proposta di regolamento venga definitivamente ritirata per aprire un nuovo confronto più profondo con il mondo produttivo per arrivare ad una proposta adeguata nei metodi e nei tempi, rispettosa anche delle esigenze degli agricoltori".

Secondo il Consorzio "la recente relazione dell'europarlamentare austriaca Sarah Wiener (Gruppo Verdi), che rilancia per una riduzione dell'80% dei fitosanitari entro il 2030, appare quanto mai inopportuna ed irrealistica, considerato che non è ancora stato completato lo studio per valutare l'impatto del provvedimento". Il Comitato marketing di Assomela ha inoltre calcolato che le giacenze di mele italiane al 1° di marzo ammontano a 766.147 tonnellate, inferiori del 7% alla media dei cinque anni precedenti. Gli stocks continuano ad essere particolarmente bassi per molte varietà. Per la Golden Delicious la giacenza è di 278.633 tonnellate inferiore del 28% rispetto allo scorso anno. Gli stocks di Gala, che dovrebbero esaurirsi alla fine del mese, ammontano a 25.646 tonnellate, il 51% in meno rispetto al marzo 2022.

Nel mese di febbraio le vendite hanno sfiorato le 200.000 tonnellate, leggermente superiori alla media dei tre anni precedenti ed in linea con i piani di decumulo. 













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