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Il ministro dell’ambiente: «Sopprimere JJ4 non può essere una vendetta. Trasferire all’estero parte degli orsi trentini»

Pichetto Fratin: «La decisione spetta alla Provincia. Evidente che la gestione degli orsi è diventata problematica» 



ROMA. «La soppressione dell'orsa Jj4 non può essere una vendetta. Ucciderla non ridarà la vita al giovane runner (Andrea Papi, aggredito il 5 aprile scorso sul Monte Peller, ndr) come ha sottolineato con parole di grande umanità la madre della vittima». Lo scrive in una nota il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiarendo che «va considerato che il ripetersi reiterato delle aggressioni agli umani e agli animali, ha comunque reso evidente che la gestione degli orsi in Trentino è diventata problematica, e che va rivista tutta la materia, per assicurare sicurezza a residenti e turisti».

«Va inoltre considerata seriamente – aggiunge il ministro – l'ipotesi del ricollocamento all'estero di gruppi di esemplari», specificando ancora una volta che sull'orsa JJ4 la decisione finale spetta nel caso specifico al presidente della Provincia.













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