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In dieci anni cancellati 10.000 sportelli bancari in Ue. In Italia la densità maggiore è in Trentino Alto Adige

In regione 70 agenzie ogni 100 mila abitanti



TRENTO. Prosegue il processo di concentrazione nel settore bancario. A fine 2019 i primi cinque istituti di credito in Italia rappresentavano il 47% delle attività totali. Uno scenario simile si riscontra in Francia (49%), mentre è inferiore in Germania (31%). Più concentrato il mercato spagnolo (67%).

"Il digitale, la concorrenza e la sfida della sostenibilità stanno rivoluzionando le banche e le relazioni con i clienti", osserva Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione. In Europa l'indice filiali bancarie ogni 100.000 abitanti vede in testa Finlandia (5), Olanda (9), Germania (11) e Austria (12). In coda Portogallo (38), Italia (39), Spagna (50) e Bulgaria (60). Un caso a sé il Lussemburgo, (65).

Negli ultimi cinque anni le reti bancarie continentali hanno subito una "cura dimagrante" di circa un terzo, mentre in Italia è stata di un quinto.

A livello territoriale , il Sud è più "europeo" rispetto al Nord. Le agenzie ogni 100.000 abitanti sono 20 in Calabria, 22 in Campania e 25 in Sicilia. Densità maggiore, invece, in Trentino Alto Adige (70), Valle d'Aosta (63) ed Emilia Romagna (56).

La classifica per province vede in cima Reggio Calabria, Vibo Valentia e Caserta, con 17 filiali ogni 100.000 abitanti. In coda Trento (76), Cuneo (72) e Sondrio (71). Fra i grandi capoluoghi, Milano (41) e Roma (35) sono vicine alla media nazionale. Napoli (20) svetta per efficienza. Bologna (58) è indietro. "In Italia le banche hanno storicamente privilegiato le aree più sviluppate, con maggiore presenza di imprese e clienti ad alto reddito. Nei prossimi anni le reti saranno ottimizzate, avvicinandoci agli standard europei", prevede Luca Erzegovesi, docente di Economia degli intermediari finanziari all'Università di Trento, uno dei curatori del Rapporto.













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