Pandemia

Kompatscher al governo: “Fateci riaprire le attività e sostenete i test di screening”

Il governatore cita il “modello Madrid” e chiede di ripristinare la zona gialla in Alto Adige: “Abbiamo le carte in regola”. Giovedì vertice delle Regioni con il governo per decidere su ristoranti e palestre

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BOLZANO. Cosa succederà dalla prossima settimana in Alto Adige? Giovedì è previsto un vertice tra le Regioni e il governo per decidere sulle regole per le riaperture di bar, ristoranti, palestre e altre attività.

La giunta Kompatscher ne ha discusso oggi. "Noi abbiamo fatto la richiesta al governo di avere una deroga al decreto e di applicare la zona gialla – ha ribadito in conferenza stampa il governatore – la situazione lo permette, abbiamo tutti i dati da zona gialla e possiamo vantare dati positivi nella campagna vaccinale. Stiamo invitando già a vaccinarsi gli over 65 e ci avviamo alla fase successiva. Riteniamo di avere tutte le carte in regola”.

Da Roma finora non sono arrivate risposte alla lettera del presidente. Si attende una decisione dal prossimo consiglio dei ministri in settimana. 

Kompatscher è tornato sul tema cado dei test nelle scuole: “Continuiamo a credere nei test di screening. Non possiamo limitarci alle chiusure finché non arriviamo all’immunità di gregge. Si parla tanto del “miracolo di Madrid”, lì hanno fatto i test di massa, nelle scuole, nelle strade, ed è la strategia vincente che consente di tenere aperte alcune attività”.

Di qui la richiesta duplice al governo: poter riaprire e contemporaneamente continuare la strategia di testing. “Noi al governo chiediamo sostegno al nostro progetto di screening nelle scuole, ricordo che è stato autorizzato dal ministro della salute e lodato dai consulenti del governo”, ha detto Kompatscher. “Insistiamo non perché vogliamo riaprire e basta, ma perché vogliamo farlo in sicurezza”.

Il presidente ha espresso rammarico per quanto riguarda il mancato accordo generalizzato sui test in azienda: “Le procedure sono abbastanza complesse, lo capisco,  ma con un po’ di più di volontà e coraggio si potrebbero trovare soluzioni come alla questione della privacy”. “Vedo  – ha aggiunto –  che si continua a chiedere alla politica, di garantire la didattica in presenza o la riapertura delle attività, ma allo stesso tempo c’è chi rifiuta e contesta i test. Troppo facile. Tutti dovremmo dare il nostro contributo”. “Intanto – ha concluso – noi andiamo avanti offrendo questi test su base volontaria, insieme ai Comuni”.  













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