sanità

Kompatscher e Zerzer ai 52 primari: «Dovete rifare il concorso dell'Asl»

I primari nominati dall'Asl tra l'11 maggio 2017 ed il 13 settembre 2021, da una commissione provinciale che la Corte Costituzionale ha in seguito dichiarato illegittima, dovranno rifare il concorso


Valeria Frangipane


BOLZANO. I timori della vigilia sono stati confermati. I primari nominati dall'Asl tra l'11 maggio 2017 ed il 13 settembre 2021, da una commissione provinciale che la Corte Costituzionale ha in seguito dichiarato illegittima, dovranno rifare il concorso.

La comunicazione è stata riferita ieri ai diretti interessati - 52 i medici invitati al San Maurizio - dal presidente Arno Kompatscher «Azienda e assessorato - ha detto - non possono fare altro che applicare le sentenze» e dal direttore generale Asl Florian Zerzer. I professionisti sono tutti coinvolti, cambiano solo i tempi. Sono stati esclusi dall'obbligo di concorso solamente gli specialisti nominati prima dell'11 maggio 2017. Tra i tecnici intervenuti Sonia Gasparri. Martin Matscher, Evelin Reinstaller, Günther Burger e Marco Cappello.Il direttore della Ripartizione legale dell'Asl ha esposto le premesse giuridiche che hanno portato a questa situazione. Sono state illustrate le sentenze e precisati i vari scenari, dopo che anche l'Avvocatura di Stato di Trento ha confermato l'interpretazione già offerta in precedenza da Cappello. Ecco i quattro scenari presentati ai primari con le slide.

Primari nominati primadell'11 maggio 2017

Tutti i primari nominati prima dell'11 maggio 2017 rimangono al loro posto, e la conferma del relativo incarico, disposta finora a titolo provvisorio, diverrà definitiva (per altri cinque/sette anni) non appena l'organo tecnico chiamato a valutare il loro operato (organismo indipendente di valutazione) avrà espresso eventuale giudizio positivo.

Primari nominati tra 11 maggio 2017 ed il 13 settembre 2021

Per tutti i primariati nominati dall'11 maggio 2017 al 13 settembre 2021, sulla base del giudizio di una commissione la cui composizione è stata ritenuta illegittima con la sentenza della Corte costituzionale nr. 139/2022, dovrà essere ribandito il concorso.

In pratica nessuno dei primari interessati da tale selezione si vedrà revocare immediatamente l'incarico conferito all'epoca, ma alla scadenza di quest'ultimo non potrà essere approvata dalla direzione aziendale alcuna proroga o riconferma, al contrario il posto dovrà venire necessariamente bandito di nuovo, sulla base dei criteri stabiliti nel frattempo dalla Provincia autonoma di Bolzano con decreto del presidente Kompatscher nr. 29/2021.

Primari nominati nel 2017 (dall'11 maggio) e inizio 2018.I primari nominati negli anni 2017 (dall'11 maggio in poi) e nella prima parte del 2018, per i quali l'incarico di cinque anni è già giunto a scadenza e che sono già stati provvisoriamente prorogati in attesa del parere dell'organo tecnico competente (complessivamente 12), alla nomina dell'organismo indipendente di valutazione si vedranno assegnare la "reggenza" del primariato, per il tempo strettamente necessario a espletare un nuovo bando di concorso.I primari nominati dal 2018al 13 settembre 2021. Il quarto scenario riguarda i primari nominati secondo le modalità procedurali censurate dalla Corte costituzionale dalla seconda metà del 2018 al 13 settembre 2021, i quali completeranno il loro incarico quinquennale, ma alla scadenza di quest'ultimo verranno nominati "reggenti", per il tempo strettamente necessario all'espletamento del nuovo bando di concorso.

La promessa di concorsi veloci

Zerzer promette concorsi più rapidi. «La direzione aziendale è pienamente consapevole della sItuazione difficile che si è venuta a creare per i primari interessati», dichiara, «Garantisce che farà tutto il possibile per portare a termine i concorsi in modo veloce e trasparente. Allo stesso tempo ovviamente sarà garantita la cura dei pazienti, senza limitazioni».La vicenda prende il viadalla sentenza Weissmann.

La vicenda prende il via dal caso di Gaia Weissmann, 49 anni, neonatologa, primaria facente funzioni di Pediatria all'ospedale di Merano, che fa ricorso per la mancata nomina nel 2018 a primaria di Neonatologia di Bolzano. Ed è proprio in base al ricorso Weissmann che il giudice Giulio Scaramuzzino solleva la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta che nel 2022 dichiara l'illegittimità della legge provinciale (la composizione della commissione differiva infatti da quella stabilita a livello nazionale) con la quale erano stati nominati i primari tra l'11 maggio 2017 ed il 13 settembre 2021.

A marzo di quest'anno viene poi depositata la sentenza Weissmann: il Tribunale del lavoro chiama l'Azienda a risarcire la specialista per la mancata nomina nel 2018 a primaria di Neonatologia a Bolzano con 334 mila euro (più 19 mila di spese legali). Di pochi giorni fa la nuova batosta con la sentenza della Corte di Appello di Trento - sezione lavoro - sulla mancata nomina di Corrado Carbucicchio a primario di Cardiologia del San Maurizio. Il pronunciamento oltre a stabilire un risarcimento di 37.950 euro, prevede che da giugno l'Asl versi allo specialista - aritmologo di fama internazionale, dal 2010 direttore di un'Unità operativa di Aritmologia presso il Centro Cardiologico Monzino di Milano - un importo di 3.450 euro al mese "fino all'indizione di una nuova procedura di selezione".

La sentenza, lapidaria, solleva perplessità di interpretazione, chiarite dal l'Avvocatura di Stato: «Pur ammettendo - scrive - che la nota retroattività delle pronunce di illegittimità costituzionale trova, come è risaputo, un limite con riferimento ai rapporti già definiti o esauriti, non incidendo quindi - per quanto concerne il caso di specie - sulle nomine già effettuate in precedenza, si deve tuttavia ritenere che non sia giuridicamente possibile - e comunque altamente sconsigliabile - provvedere alla proroga degli incarichi venuti alla loro prima scadenza che siano stati suo tempo conferiti in base alla normativa dichiarata incostituzionale».













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