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L’Alto Adige aumenta l'imposta sugli immobili sfitti e sulle seconde case

"Sarà un aumento notevole", ha chiarito Kompatscher. Si pagherà tra il 2,5 ed il 3,5% del valore catastale



BOLZANO. La Provincia di Bolzano aumenterà l'Imi, l'imposta municipale sugli immobili, l'equivalente dell'Imu applicata a livello nazionale. Un aumento che toccherà le case sfitte e le seconde case.

"In base all'accordo del 2014 con il governo Renzi, abbiamo la competenza legislativa su questa materia ed ora la utilizziamo per favorire un uso più sostenibile degli immobili", ha spiegato il governatore altoatesino, Arno Kompatscher.

Il disegno di legge predisposto dalla giunta provinciale in accordo con il Consorzio dei comuni mira ad incentivare "con un'aliquota più bassa la messa a disposizione di immobili a persone residenti stabilmente sul territorio", ha spiegato Kompatscher.

L'imposta aumenterà, invece, per gli immobili i terreni edificabili non utilizzati per lungo tempo, per gli edifici grezzi non completati, per gli appartamenti sfitti o per quelli utilizzati come seconde case.

"Sarà un aumento notevole", ha chiarito Kompatscher. Si pagherà tra il 2,5 ed il 3,5% ("non per mille", ha sottolineato ancora il presidente altoatesino) del valore catastale .

A partire dal primo gennaio 2023, l'incremento dell'imposta sugli immobili sarà applicato nei comuni o nelle frazioni in cui c'è maggiore carenza di immobili per uso abitativo. Questi saranno determinati ogni anno dalla giunta provinciale sulla base dei dati forniti dall'Istituto provinciale di statistica. 













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