A fine dicembre chiuderà anche l’ultima libreria

Laives. Ultimi giorni di presenza a Laives della libreria “Lettera 7” in zona 46 (sotto il portico dietro l’ufficio postale), perché a fine mese, il 31 dicembre, è programmata la definitiva chiusura...



Laives. Ultimi giorni di presenza a Laives della libreria “Lettera 7” in zona 46 (sotto il portico dietro l’ufficio postale), perché a fine mese, il 31 dicembre, è programmata la definitiva chiusura dell’attività. L’aveva aperta qualche mese fa Roberto Marino, che assieme alla figlia Nathaly, con la quale in precedenza aveva messo in piedi la “cooperativa Nathaly”, dal 2017 aveva gestito il “Cafè lettera 7” in via Marconi, sempre a Laives, uno dei pochi caffè letterari esistenti in provincia.

Per qualche anno il locale ha ospitato una vivace attività culturale e artistica, con la presenza di autori e personaggi di spicco, reading musicali, concerti, mostre di quadri, conferenze di vario genere. Lo scopo dell’attività della Cooperativa Nathaly è stato principalmente quello di inserire nel mondo del lavoro persone svantaggiate, principalmente giovani, facendo svolgere loro il mestiere di bariste e baristi, in un contesto di relazioni sociali e culturali di buon livello, quindi adatte al loro sviluppo intellettivo e alla loro crescita umana.

«Purtroppo, a marzo di quest’anno – dice Roberto Marino – il Covid ha bloccato tutti gli eventi culturali con presenza di pubblico e ha causato una lunga chiusura del caffè letterario. Di qui l’idea di aprire una libreria, sempre a Laives, nella quale riproporre ancora vari eventi culturali, chiudendo contestualmente il caffè letterario».

Nel periodo fra i due lockdown si sono anche potuti tenere incontri culturali col pubblico in forma distanziata, il che ha nutrito la speranza di una lenta ma progressiva ripresa delle attività caratterizzanti la Cooperativa Nathaly. E non è mai tramontata l’idea di integrare al suo interno, col tempo, pure altre persone di giovane età. Con la violenta ripresa dei contagi, però, per la libreria in zona 46 i sogni sono andati in frantumi. «In autunno le cose però non sono migliorate ed è arrivata la seconda ondata della pandemia, che ci ha imposto una nuova chiusura con conseguente crollo delle affluenze, fino alla decisione, sofferta, di chiudere tutto alla fine di quest’anno così difficile. Rimane la soddisfazione di quanto realizzato finora». B.C.













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