Alla scoperta delle orchidee della Gola del Bletterbach

Aldino. Oltre 35 anni fa, Hans Madl ha scoperto la sua passione per le orchidee dell’Alto Adige. Domenica 23 giugno guiderà gli escursionisti interessati alla scoperta del mondo delle orchidee...



Aldino. Oltre 35 anni fa, Hans Madl ha scoperto la sua passione per le orchidee dell’Alto Adige. Domenica 23 giugno guiderà gli escursionisti interessati alla scoperta del mondo delle orchidee selvatiche nella Gola del Bletterbach ad Aldino,che rientra nelle Dolomiti Patrimonio Unesco.

Sono 67 le varietà di orchidee selvatiche che si trovano nella nostra provincia, dalla pianella della Madonna fino all’orchidea palmata. «Nell’area di Aldino si trovano circa due terzi delle orchidee presenti su tutto il nostro territorio», spiega Hans Madl che durante le sue escursioni nel Geoparc Bletterbach guiderà i visitatori alla scoperta di queste queste meravigliose piante create da Madre Natura.

Le orchidee selvatiche spesso sono più piccole e meno appariscenti dei loro parenti tropicali, ma altrettanto affascinanti.

Sono protette dalla legge per la tutela della natura. «Le orchidee di solito per tutta la loro vita stanno in una simbiosi con un fungo - spiega ancora Johann Madl -, per questo non ha senso di sradicarle e trapiantarle in un altro posto».

Clima, habitat e tanti altri fattori sono fondamentali per la sopravvivenza di queste piante protette. «Con le nostre escursioni a tema vogliamo contribuire alla sensibilizzazione della popolazione per garantire la presenza delle orchidee selvatiche anche in futuro», sottolinea il presidente del GEOPARC Bletterbach Peter Daldos.

Le escursioni a tema delle orchidee partiranno alle ore 10 di domenica 23 giugno all’ingresso del Geoparch Bletterbach. Informazioni e prenotazioni al Centro Visitatori, tel. 0471 886946 o info@bletterbach.info.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità