Gli esclusi dall’asilo nido scendono a quota zero 

Prima infanzia. Esaurita la lista d’attesa dopo il picco causato dalla nuova legge provinciale In consiglio il Pd obietta: «Con l’urbanizzazione in atto arriveranno tante famiglie con bimbi»



Laives. La modifica della legge provinciale per gli asili nido all’inizio di quest’anno aveva creato una situazione molto difficile per quello comunale di via Nazario Sauro. Le domande di accesso infatti si erano accumulate immediatamente proprio perché, avendo la Provincia cambiato le fasce d’età, tanti bambini erano rimasti ulteriormente al nido invece che andare alle materne.

«Fortunatamente si tratta di una situazione “una tantum” – ha dichiarato Claudia Furlani, assessora alla scuola e al sociale – che però ha provocato subito un picco di richieste inevase, costringendo l’amministrazione comunale a correre ai ripari. La soluzione è stata quella di adibire spazi disponibili nella scuola materna Bimbilandia di Pineta. Spazi in via di allestimento dove poi saranno ospitati circa 15 bambini all’ultimo anno di nido. La gestione di questa nuova sezione sarà affidata alle operatrici del nido comunale e sarà comunque una sezione separata dalla materna, con propri spazi ludici e accesso. In questa maniera non dovrebbero esserci più problemi, perché abbiamo anche la convenzione con Casa bimbo per San Giacomo, dove pure sono stati aumentati i posti disponibili».

E di convenzioni come della strada da percorrere ha parlato il Partito Democratico durante la discussione in consiglio comunale: come ha spiegato la consigliera Sara Endrizzi, «le convenzioni consentono maggiore flessibilità anche per quel che riguarda la gestione dei nidi. Inoltre serve uno sguardo in prospettiva futura che tenga conto dello sviluppo urbanistico e demografico del nostro territorio, in modo da non ritrovarci in situazioni d’emergenza a dover rincorrere i problemi invece che risolverli. Sono in atto trasformazioni urbanistiche che porteranno ad avere, a breve, alcune centinaia di nuovi appartamenti e nuove famiglie con figli piccoli».

Il discorso in merito alla “flessibilità” è arrivato dopo che il sindaco ha elencato alcuni dati statistici relativi alle domande di accesso all’asilo nido durante gli ultimi anni. «Dal 2008 al 2012 – ha detto Bianchi – le liste d’attesa per accedere al nido comunale contavano mediamente fra le 21 e le 38 domande. Nel 2015 e 2016 invece le richieste in attesa sono crollate a quota zero, al punto che quell’anno si considerò anche se fosse ancora il caso di allestire una sezione di nido a Pineta, come si era iniziato a pensare. Poi, nel 2017, in lista d’attesa tornarono sei richieste di accesso, salite a undici nel 2018. Il problema è nato lo scorso anno, con la modifica della legge provinciale, che come conseguenza ha portato a 25 le domande in lista d’attesa. Ci siamo subito mossi ampliando la struttura di San Giacomo, gestita da Casa bimbo-Tasgesmutter, e facendo convenzioni con una struttura di Bolzano, tanto che ora la lista d’attesa è vuota. Per quanto riguarda il futuro invece ricordo che nel grande progetto della nuova zona scolastica di San Giacomo è previsto anche un asilo nido, così come dovrebbe liberarsi l’appartamento del custode al nido di Laives, spazio che si potrebbe trasformare in una nuova sezione. Attualmente comunque non abbiamo ulteriori necessità».

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