I dati demografici “fotografano” una realtà stabile

Laives. Per l’ufficio anagrafico quest’anno è stato fra i più difficili: oltre al coronavirus e alla carenza di personale c’è stata l’introduzione della carta d’identità elettronica, e subito dopo l’a...



Laives. Per l’ufficio anagrafico quest’anno è stato fra i più difficili: oltre al coronavirus e alla carenza di personale c’è stata l’introduzione della carta d’identità elettronica, e subito dopo l’appuntamento con le elezioni comunali. Per questo i dati anagrafici che “fotografano” la realtà di Laives sono arrivati in ritardo rispetto agli anni scorsi.

Dai dati risulta che col tempo il gruppo linguistico italiano è salito di un punto, arrivando al 71,5 per cento, mentre quello tedesco cala dal 29,07 al 27,99. Altro dato tenuto in considerazione riguarda la crescita della popolazione, che non segue più i flussi intensi dei decenni passati ma comunque continua ed è meglio gestibile. Durante l’arco dello scorso anno la popolazione ha subito un incremento modesto, passando da 18.073 a 18.100 residenti. Tendenza inversa invece per quel che riguarda Laives città (passata da 11.860 a 11.776 abitanti): Pineta è cresciuta di 64 unità (2.568 abitanti) e così anche San Giacomo, di 49 persone, attestandosi a quota 3.669 abitanti. Cala anche la frazione montana di la Costa-Seit, passata da 89 a 87 residenti. Nel territorio comunale vivono 7.685 famiglie (4.958 a Laives città, 1.646 a San Giacomo, 1.053 a Pineta e 28 a La Costa-Seit). Positivo anche il bilancio fra nascite e decessi, con un totale di 170 neonati a fronte di 145 decessi. Le nascite sono in leggera flessione rispetto agli anni scorsi, sia pure di poche unità, mentre i decessi sono in aumento.

Ci sono 1.206 bambini fino ai 6 anni d’età; 1.496 dai 7 ai 14; 2.934 cittadini fra i 15 e i 29; dai 30 ai 65 sono 9.047 e ci sono 3.417 persone sopra i 66 anni. Anche per quanto riguarda gli ultrasessantenni il trend è in costante crescita e questo imporrà, nel prossimo futuro, interventi significativi per potenziare i servizi a loro dedicati, come casa di riposo e casa di lungodegenza, assieme all’assistenza domiciliare. A fine 2019, la percentuale di cittadini stranieri era arrivata a 9,33 sul totale della popolazione, con 74 persone che hanno anche acquisito la cittadinanza italiana (49 adulti e 25 minorenni). Infine i matrimoni, per i quali prevale la preferenza verso quelli civili. Con rito religioso infatti sono stati 5, mentre con rito civile 33. Fra questi, 12 hanno riguardato cittadini stranieri. Le separazioni invece sono state 7 e 5 i divorzi, in linea con gli anni passati.













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