L’acqua potabile di Laives studiata dall’Università 

L’esempio virtuoso di gestione comunale della rete idrica oggetto di una ricerca degli atenei di Trento e Bolzano. «Ci servirà per migliorare ancora il servizio»


di Bruno Canali


LAIVES. Nasce da una convenzione fra Comune di Laives e le Università di Trento e Bolzano, la collaborazione che, per qualche anno a venire, vedrà gli studenti di idraulica delle due facoltà universitarie, scambiarsi informazioni e dati. Ieri, gli studenti, quasi tutti provenienti dall'estero, accompagnati da un docente, hanno approfondito gli aspetti che riguardano a rete di distribuzione dell'acqua potabile nel territorio comunale. Lo hanno fatto con una prima parte teorica, presso il teatro Gino Coseri grazie alle spiegazioni che ha dato Heinrich Filippi, capo degli idraulici del Comune di Laives e quindi, nel pomeriggio, hanno anche visitato il nuovissimo serbatoio in galleria a monte della città. «Questa collaborazione fra Comune e Università - spiegano il vice sindaco Giovanni Seppi e l'architetto capo dell'ufficio lavori pubblici e patrimonio, Thomas Ebner - è stata favorita inizialmente dall'ingegner Comunello, tecnico che collabora con l'Università di Trento. Le Università infatti stavano proprio cercando una realtà medio-grande, con una situazione di eccellenza per quanto riguarda il sistema di approvvigionamento e distribuzione dell'acqua potabile, che fosse anche gestito "In House", caratteristiche che proprio Laives è in grado di offrire. Grazie alla convenzione (che al Comune non costa un euro), per qualche anno, fra Università e Laives ci sarà una collaborazione con scambio di informazioni: da una parte serviranno agli studenti per le tesi di laurea; dall'altra, al Comune, verranno passati i risultati delle ricerche per gestire ancora meglio la rete». Laives, come detto, è uno dei pochi Comuni di queste dimensioni che ancora gestisce direttamente, con il proprio personale, tutta la rete di distribuzione dell'acqua potabile. «Una rete - ha spiegato Heinrich Filippi - che mediamente, ogni anno capta da pozzi e sorgenti e quindi trasporta alle utenze, qualche cosa come due milioni di metri cubi d'acqua potabile. Col tempo abbiamo anche sviluppato una "ragnatela" di condotte e tubazioni "ad anello" che ci mette al riparo da eventuali guasti dato che, proprio per come è strutturata, offre sempre un'alternativa percorribile per garantire comunque la distribuzione di acqua potabile anche se qualche ramo dell'acquedotto dovesse guastarsi. Di questi due milioni di metri cubi d'acqua distribuiti nell'arco dell'anno, 1,7 circa viene consumato dalle utenze domestiche, mentre il resto va a quelle industriali dove comprendiamo anche lido e piscina coperta. Tanto per farsi un'idea, nel settore alberghiero e ricettivo, a Laives abbiamo duemila posti letto e questo comporta ovviamente un consumo di acqua notevole».

Nel breve intervento per salutare gli ospiti, il vice sindaco si è detto "onorato" per la preziosa collaborazione che si è instaurata fra Comune e Università. «Ringrazio anche la nostra squadra del cantiere comunale - ha aggiunto Seppi - che sta gestendo in maniera eccellente un sistema molto complesso e strategico come è quello della rete di distribuzione dell'acqua potabile». Nel prossimi mesi quindi sarà organizzata nuovamente una giornata dell'acqua per tutta la popolazione.













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