Laives, crescita gestibile anche senza nuove aree 

Il vicesindaco Seppi: «Almeno per un’altra decina di anni siamo a posto» Nel piano urbanistico ci sono almeno 200 mila metri cubi ancora da sfruttare


di Bruno Canali


LAIVES. Nel Piano urbanistico di Laives (Puc) ci sono almeno 200mila metri cubi ancora da sfuttare e questo a fronte dei dati recenti relativi alla crescita della popolazione, dati, questi ultimi, del tutto tranquillizzanti. Quanto basta, per far dire al vice sindaco che, con tutta probabilità, almeno per il prossimo decennio, non serviranno nuove aree di espansione. Proprio il vice sindaco Giovanni Seppi, a suo tempo aveva accennato all'opportunità di dotarsi di un "Masterplan", strumento di più ampio respiro del Puc (che ha validità decennale) ed è scaduto da tempo. Nel frattempo però, le cose, anche per quanto riguarda l'urbanistica, sono cambiate a livello legislativo provinciale.

«Adesso non si parla più di Piano urbanistico comunale come inteso tradizionalmente - spiega Seppi - ma più specificatamente di "Programma di sviluppo comunale per il territorio e il paesaggio". Per realizzarlo, la legge urbanistica dice anche che occorre coinvolgere cittadini e associazioni del territorio, cosa che sta facendo ad esempio il vicino Comune di Bronzolo e che dovremo fare anche noi. Questo Programma, una volta pronto, sarà vincolante per tutti gli interventi , cosa che non sarebbe stato con un Masterplan, strumento facoltativo. Nel Programma poi, ogni Comune deve considerare il "limite di insediamento», un perimetro all'interno dle quale il Comune, direttamente, senza più passare per la Provincia, potrà gestire la "zonizzazione". Questo non significherà però che ogni amministrazione comunale potrà fare «quello che vuole». La legge provinciale infatti pone un paletto chiaro e imprescindibile per il futuro: se il Comune vorrà aprire una nuova zona di sviluppo dovrà motivarne chiaramente le ragioni ovvero, dovrà dimostrare che, per fare posto alle esigenze dell'edilizia sociale, agevolata o privata, non vi sono altre possibilità. Qui da noi, con alcune centinaia di migliaia di metri cubi ancora da sfruttare, direi proprio che aprire nuove zone non sarebbe certo giustificabile alla luce delle indicazioni di legge e così torniamo al discorso iniziale ovvero, che con ogni probabilità, visto anche il ritmo di crescita della nostra comunità, almeno per i prossimi 10 anni non ci sarà bisogno di mettere mano a nuove aree di espansione".

In futuro quindi, anche a Laives, prima di invadere ulteriori terreni per edificare, bisognerà sfruttare al meglio tutto quanto l'esistente e, come dice il vice sindaco, di metri cubi ne rimangono ancora parecchi. Finora invece, specialmente per quanto riguarda l'edilizia agevolata (cooperative) le soluzioni alle domande sono sempre arrivate con la messa a disposizione di nuove zone di espansione. In futuro, probabilmente, si assisterà ad un processo diverso, con un maggiore sfruttamento di cubature già esistenti ma sottoutilizzate, a tutto vantaggio del risparmio di terreno e di spese per infrastrutture.

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