il caso

Laives, edificio vuoto da un anno: l’Ipes assegna metà alloggi 

Ai tempi di Tommasini erano stati destinati al ceto medio ma non c’erano richieste La Provincia ha cambiato la legge anche dopo il pressing costante dei residenti in lista d’attesa



LAIVES. Si avvia verso una soluzione l’impasse che, per oltre un anno, stava tenendo chiuso e vuoto il condominio costruito dall’Ipes in zona Toggenburg 1 a Laives. Impasse di natura burocratica, perché quei 30 alloggi, la Provincia aveva deciso che andavano destinati al “ceto medio”. Però in questo senso non c’è mai stato interesse e così il condominio era rimasto chiuso e vuoto, in attesa che la Provincia modificasse la norma e consentisse, almeno per la metà degli alloggi, di metterli a disposizione di altrettanti richiedenti in lista di attesa di un alloggio dell’edilizia sociale. «Adesso, finalmente ci siamo», assicura Francesca Tosolini, presidente dell’Ipes, che ieri ha anche scritto in questo senso al sindaco di Laives per annunciargli lo sblocco di metà degli alloggi.

«Metà degli alloggi sono stati destinati a “canone sociale” – spiega la presidente Ipes – ed è già iniziata l’occupazione da parte degli inquilini. L’altra metà è riservata alla categoria dei giovani e assegnati con “canone sostenibile” appena sarà operativo il regolamento per l’istituzione, con i criteri relativi». Soddisfatto quindi anche il sindaco di Laives, che quest’inverno aveva stigmatizzato il fatto di avere, alla Toggenburg 1, alloggi Ipes pronti ma chiusi da un anno. «Siamo contenti che la situazione si sia sbloccata – dice Bianchi – e che anche questi alloggi dell’edilizia sociale vengano finalmente assegnati a coloro che ne hanno maggiormente bisogno e metà anche ai giovani appena sarà operativo il regolamento».

Quello completato alla zona Toggenburg 1 di Pineta, è intanto anche l’ultimo intervento per quanto riguarda l’edilizia sociale nel territorio comunale di Laives. Rimane da definire la trasformazione del vecchio condominio Ipes che si trova in una stradina laterale di via Sottomonte. A mano a mano che sono usciti gli occupanti, l’edificio si è svuotato e adesso, per poter procedere con un abbattimento e quindi una ricostruzione, l’Ipes attende che vengano fissati i dettagli dell’operazione urbanistica. Uno dei problemi da affrontare riguarda gli spazi operativi a disposizione: bisognerà infatti intervenire in una zona di via Sottomonte caratterizzata da una stradina di accesso molto angusta e da edifici fin sul bordo, una situazione che imporrà soluzioni tecniche abbastanza impegnative per i cantiere. A proposito di via Sottomonte, da tempo il Comune di Laives ha ipotizzato che, fra i nuovi alloggi che costruirà l’Ipes al posto del vecchio condominio, si prevedano, se possibile, anche alcuni mini-alloggi per anziani.













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