Le anticipazioni di Bianchi irritano le opposizioni 

La polemica. Il sindaco ha reso noti sui social i nomi di assessori e presidente del consiglio Gagliardini (Pd) cita lo statuto comunale e ricorda le competenze dell’assemblea civica



Laives. Il primo consiglio comunale, lunedì sera in municipio a Laives, è stato una formalità: come prevedono le normative, infatti, la prima riunione del nuovo quinquennio amministrativo si è limitata alla convalida dei consiglieri eletti e al giuramento del sindaco Christian Bianchi. È già fissata una seconda convocazione per lunedì prossimo e lì si inizierà a fare sul serio perché ci saranno da votare la nuova giunta e il presidente del consiglio comunale. Non si attendono grosse sorprese, anche perché il sindaco, forte del risultato elettorale conseguito, sui social ha già reso noti i nomi dei nuovi assessori (unica new entry rispetto al passato è Bruno Borin) e anche quello del presidente del consiglio comunale (sarà ancora Paolo Castelli), un annuncio che ha irritato gli esponenti di opposizione, i quali hanno sottolineato che l’approvazione del nuovo esecutivo e del nome di colui che ricoprirà la carica di presidente del consiglio è competenza del consiglio comunale stesso.

Citando l’articolo 15 dello Statuto comunale, il consigliere Dino Gagliardini (Pd) ha ricordato che “è considerato eletto colui che con votazione palese ottenga il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri comunali assegnati. Nel caso in cui nessuno raggiunga tale maggioranza, si procederà a successiva votazione palese e sarà eletto colui che otterrà il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri comunali assegnati. Nel caso in cui nessuno raggiunga neppure tale maggioranza, si procederà al ballottaggio tra i candidati che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e sarà considerato eletto il candidato che avrà ottenuto il maggior numero di voti”.

Dal canto suo, il sindaco Bianchi sa di avere dalla sua (salvo sorprese dell’ultimo minuto) più dei due terzi del consiglio comunale: fra gruppi di maggioranza e di sostegno esterno alla maggioranza (come hanno dichiarato di voler fare i rappresentanti di Fratelli d’Italia), può contare su 20 dei 27 voti in aula, quanto basta quindi per far passare le nomine già in prima battuta.

Bianchi, nei giorni scorsi ha anche anticipato come intende distribuire le deleghe: per sé tiene una serie di competenze che va dal personale alla protezione civile, polizia municipale e comunicazione istituzionale. Inoltre aggiungerà anche quella sulle finanze, che era stata seguita precedentemente da Daniela Vicidomini, chiamata in giunta come esterna. Al vice sindaco Giovanni Seppi (Svp) andranno urbanistica ed edilizia. Per Bruno Borin è stato individuato un settore dove sono confluiti cura e manutenzione del territorio, cantiere comunale, ambiente e rifiuti. A Claudia Furlani rimarranno le competenze su sociale, scuola, giovani e commercio. A Raimondo Pusateri cultura e lavori pubblici. Stesse competenze che aveva nella passata amministrazione anche a Luca Dallago, al quale andranno sport, parchi pubblici e cimiteri. Presidente del consiglio comunale per i prossimi cinque anni è stato indicato Paolo Castelli. Non è prevista quindi l’alternanza con altri a metà mandato come in passato.













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