VANDALISMI

Raid fascista contro la sede della Cgil di Laives

Affisse immagini a sfondo razzista e omofobo in via Kennedy a Laives



LAIVES. Inquietante episodio nel corso della notte tra giovedì e venerdì (21-22 giugno) in via Kennedy 265 a Laives. Ignoti hanno affisso, sulla targa della sede de sindacato Cgil, volantini a firma “www.progettonazionale.it” con frasi e immagini a sfondo razzista, omofobo e fascista contro la Cgil stessa e contro la sua segretaria generale, Susanna Camusso. Che dietro a questo episodio vi sia una regia e non si tratti di un episodio isolato, risulta anche dal fatto che lo stesso stesso è avvenuto in altre sedi della Cgil: a Bologna, Reggio Emilia, Modena, Pavia, Mantova, Crema e Padova. «La Cgil dell’Alto Adige - dichiara il sindacalista Agostino Accarrino - profondamente antifascista e antirazzista, non si lascerà di certo intimidire da queste provocazioni. Continueremo a difendere un’idea di società aperta e le istanze dei discriminati e dei "diversi", anche perché siamo convinti che proprio partendo dalla garanzia dei più deboli si garantiscano i diritti di tutti», conclude Accarrino.

Solidarietà da Uil e Anpi. «Vanno respinti con forza gli atteggiamenti intimidatori di qualsiasi tipo e a qualsiasi livello. Il sindacato unito saprà fare diga a chi pensa di mettere in discussione valori di solidarietà, di uguaglianza e di valorizzazione delle differenze per una società inclusiva e antifascista. Non faremo passi indietro su valori non negoziabili della nostra società». Lo dice Walter Largher, per la segreteria confederale Uil-Sgk, ed esprime la solidarietà alla Cgil-Agb per le scritte apparse sulla sede di Laives del sindacato. 

«La provocazione fascista e omofoba contro la sede della Cgil a Laives non è un semplice vandalismo o una bravata, così come non lo sono stati nel recente passato altri episodi a cominciare dal cosiddetto petardo esploso davanti al Centro di accoglienza di Appiano. Siamo di fronte ad una serie di iniziative esplicitamente finalizzate a colpire tutto quel che realizza concretamente progetti di solidarietà e inclusione che funzionano e smentiscono le narrazioni bugiarde di chi semina paure, odi, tensioni, pregiudizi, logiche discriminatorie parlando di invasioni e di emergenze che non esistono». Lo dice Guido Margheri, presidente Anpi Alto Adige. «Si vuole, insomma, alimentare tensioni anche laddove non ci sono e vengono smentite quotidianamente dal lavoro quotidiano delle associazioni democratiche e solidali anche per condizionare la vicina scadenza elettorale del 21 ottobre. Sono segnali - aggiunge Margheri - che non vanno più sottovalutati e che richiedono oltre che un'adeguata risposta da parte di magistratura e forze dell'ordine anche una forte risposta democratica e unitaria da parte della società, delle istituzioni e della politica nei confronti dei nuovi fascismi e dei nuovi razzismi, ma anche del clima politico e delle bugie che li alimentano».

 













Altre notizie

Attualità