Sicurezza stradale, Bianchi: «La galleria è fuori norma» 

San Giacomo. Dopo l’incidente di martedì esplode il dibattito sulla mancanza delle uscite di emergenza nel tunnel Il sindaco di Laives: «Lo diciamo da anni alla Provincia, finora senza esito». E chiede la realizzazione della doppia canna



Laives. La galleria di San Giacomo, variante di Laives, è fuori norma. Lo dice (anzi, ribadisce) il sindaco Christian Bianchi, dopo l’ennesimo incidente che si è verificato, alcuni giorni fa, all’interno del lungo tunnel stradale.

«È fuori norma – spiega Bianchi – perché priva di uscite di sicurezza verso l’esterno. Sono anni che lo diciamo alla Provincia e ricordo anche che in passato c’era stata una ipotesi di realizzare queste vie di fuga ma poi non se ne è saputo più nulla. Diversamente, la galleria della variante a Laives, anche se mono-canna come quella di San Giacomo, se non altro le vie di fuga le ha».

Bianchi quindi fa alcune considerazioni. «Lungo la variante in galleria, viaggiano ogni giorno decine di migliaia di mezzi, di tutte le dimensioni, compresi anche i mezzi pesanti che magari trasportano materiali pericolosi, come possono essere i carburanti, i gas e tutti quei prodotti altamente infiammabili. Stante questa situazione di rischio, da tempo chiediamo che perlomeno questi mezzi pesanti che transitano, e non hanno come meta il nostro territorio comunale, vengano obbligati ad imboccare l’autostrada fra Egna e Bolzano. Nel nostro territorio comunale vi sono anche due zone produttive di notevoli dimensioni, specialmente quella industriale a sud della città di Laives, zone che già di loro richiamano traffico pesante in entrambe le direzioni, traffico che va ad assommarsi a tutto il resto».

C’è poi la questione del tunnel mono-canna, ossia con entrambe le corsie di marcia in un unico “tubo”. Questa tipologia di gallerie stradali è oramai vetusta e il sindaco di Laives si collega al discorso per tornare a chiedere che venga realizzato l’ultimo tratto di variante in galleria, quello fra Maso della Pieve e l’imbocco della val d’Isarco, perché è assurdo che chi deve andare e venire da nord a sud della provincia, sia costretto ad attraversare la zona industriale di Bolzano, contribuendo così al caos che caratterizza il traffico nella città capoluogo.

«Questo discorso vale anche per chi va e viene da Merano in direzione della Bassa Atesina o della val d’Isarco – continua Bianchi – traffico che, con la variante completa fino a Campiglio, eviterebbe di andare ad intasare le strade della zona industriale di Bolzano. L’ultimo segmento della variante alla Ss12 dovrebbe essere costruito secondo le nuove normative ovvero, con le due corsie di marcia separate in due distinti tunnel. Tutto questo lo stiamo chiedendo da anni per risolvere anche il caos di Bolzano».

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